Diamoci futuro con politiche per i figli e per l'ambiente
venerdì 2 agosto 2019

Caro direttore, le ancora recenti elezioni europee hanno mostrato importanti elementi di novità nelle scelte dell’elettorato. Molti aspetti sono evidenziati in questi giorni dalla stampa; ce ne è uno tuttavia specifico del nostro Paese, che forse non è stato ancora esaminato adeguatamente. È certo un bel segno la crescita della partecipazione degli elettori europei, e così pure quella dell’attenzione ai problemi dell’ambiente, reso evidente dalla importante crescita dei movimenti ecologisti, i Verdi. Questi due aspetti segnalano che i giovani, guardando al futuro, non soltanto considerano l’Europa un valore, ma si rendono conto altresì della drammatica attualità della questione ambientale e, come Greta Thunberg, intendono impegnarsi su questi fronti in prima persona. Su questo punto va però fatta una ulteriore riflessione. La partecipazione al voto in Italia è stata tra le più basse, e i movimenti verdi sono da tempo quasi scomparsi nel nostro Paese. Così come nel nostro Paese è in costante discesa l’indice di natalità. E non è una coincidenza. Meno giovani significa minore attenzione al futuro, rinuncia a impegnarsi guardando non soltanto all’immediato. Siamo un Paese vecchio, impaurito, chiuso, pur se esprime sprazzi di vivacità e di apertura, specie nel volontariato. Perché abbiamo meno giovani e questo significa in futuro, ancor meno bambini. Per affrontare questa situazione non servono manifestazioni spettacolari, né partitini da prefisso telefonico (0,...). Serve un impegno serio anzitutto dei cristiani, per una reale svolta nelle politiche volte a favorire le nascite. E una svolta simile sui problemi dell’ambiente, che attinga dalla Laudato si’. Perché tutto il mondo è “Patrimonio dell’umanità”. Per concludere, ricordo uno slogan in questi tempi mai così attuale: “Se non ora quando?”

Dario Santin

Sono perfettamente d’accordo con lei, caro amico. Lo vado dicendo e scrivendo da qualche annetto, ma ho la sensazione che faticheremo ancora per incrinare il muro dell’indifferenza verso le questioni che davvero dovrebbero allarmarci e mobilitarci con senso del dovere verso i nostri figli e verso il mondo «casa comune» dell’umanità. Ma ci arriveremo, se non per amore per forza. Io spero per amore. (mt)

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