martedì 21 aprile 2015
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Cifre, non esseri umani. Dollari ed euro sonanti da incassare per ogni uomo, donna o bambino stipato su gommoni malandati. Questo rappresentavano i migranti per i trafficanti senza scrupoli della rete internazionale smantellata ieri dalla Polizia e dalla procura di Palermo nell’inchiesta "Glauco II". Uno dei due boss indagati, al telefono, era compiaciuto della propria abilità: «Sono davvero stressato, tutta colpa del lavoro... Quest’anno ne ho fatti partire 7mila, forse 8mila...». E giù una grassa risata. Un solo barcone poteva fruttare un milione di euro. E se i "passeggeri" erano troppi e il barcone affondava? «Inshallah», osservava cinico un altro boss.Loro pensavano solo ai profitti, con l’ambizione di investirli in Stati sicuri, come «in America o in Canada» dove «non ti chiedono la provenienza dei soldi». Come si fa a contrastare bande che operano in mezzo mondo? Arrestandone i componenti, è chiaro. Ma occorrono rogatorie internazionali, che avranno buon esito solo se gli Stati esteri da dove quei criminali si trovano (dalla Somalia all’Eritrea, dall’Egitto alla Turchia) dispongono di magistrati e forze di polizia efficienti e collaborative. Non a caso, i due boss di cui sopra sono rimasti a piede libero: operano dalla Libia, dove il tracollo delle istituzioni favorisce la loro impunità. Perciò, intanto, forse è opportuno colpire gli scafisti-schiavisti nel portafoglio, tallone d’Achille d’ogni criminale. «Seguite i picciuli», ossia il denaro, raccomandava Giovanni Falcone nella versione sicula del più noto follow the money.Ed è ciò che, oltre agli arresti, i magistrati e i poliziotti di Palermo hanno fatto, rispolverando norme dimenticate e ricostruendo la filiera dei profitti che viaggiano via money transfer o con l’hawala, sistema informale di "prestito ad personam" usato anche (coincidenza inquietante) dal terrorismo jihadista. E una volta trovati i profitti della tratta, cosa si può fare? Se sono depositati in banche occidentali o di Paesi "amici", la Ue dovrebbe chiedere, con la pressione che solo il "governo" di 28 Stati può esercitare, di poterli far sequestrare e confiscare, come avviene per i beni delle mafie. Se l’unica ragione di lavoro dei trafficanti di esseri umani è il denaro sporco che lucrano ogni giorno, toglierglielo di mano li farà smettere di ridere.
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