Cari politici, dateci un mese di silenzio social. E tanto lavoro
mercoledì 3 luglio 2019

Caro direttore,

c’è un rituale che ci accompagna per ricordare un persona scomparsa o una grave disgrazia nazionale: 'un minuto di silenzio'. Gli avvenimenti politici degli ultimi anni, hanno visto tutti i rappresentanti dei governi utilizzare i social, sparando quotidianamente affermazioni 'contro' oggi l’avversario politico, domani l’Europa, ieri l’immigrazione , poi tutto quello che si dovrebbe decidere in Parlamento o in Senato, vedi la costruzione del ponte Morandi e le diatribe con Autostrade. Sono tutti spot che portano gli italiani a grande confusione , a non vedere risolvere i problemi del Paese e diventare 'tifosi ' della politica. Cari parlamentari prendetevi un mese di silenzio sui social (ma anche dalle televisioni) e stupiteci: parlate e lavorate nelle sedi di governo, con rispetto di noi cittadini, mettendoci nelle condizioni di giudicarvi, non per la brevità e cattiveria dei vostri post o interviste, ma per la soluzione dei problemi con le leggi approvate . Buon lavoro. Dimenticavo, chissà che non smettiamo anche noi cittadini di rispondervi offendendo e dimostrando tutta la cattiveria che i social instillano nell’uomo qualunque.

Enrico Reverberi


Non so, caro signor Reverberi, quanto il suo appello-sfida verrà considerato dai ministri e dai politici che ne sono destinatari. Ma so che meriterebbe attenzione e risposta adeguata. Primo: perché non insolentisce nessuno. Secondo: perché chiede ciò che la politica deve saper dare alla gente, risposte buone, non propagande cattive. Terzo: perché aiuta tutti coloro che frequentano 'dal basso' le baruffe social a vedere la responsabilità che spetta a ogni cittadino per disintossicare il dibattito pubblico. Grazie.

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