venerdì 16 marzo 2012
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Gioco pubblico d’azzardo: finalmente s’incrina il fronte della collusione istituzionale con la propaganda e la promozione della dissipazione di 80 miliardi di euro nel 2011 in slotmachine, scommesse, lotterie (normali, istantanee e super), poker e casinò online. Per ben dodici anni la Consulta nazionale antiusura con le sue Fondazioni antiusura ha analizzato e denunciato i disastri provocati da questa deriva avventurosa. Due ministri, Balduzzi e Riccardi, rispettivamente titolari della Salute e dell’Integrazione, hanno assunto l’impegno di porre un argine alla dissipazione, morale e materiale, che l’economia drogata dell’alea sta imponendo alla società italiana. E la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Schifani, lo ha rafforzato sul piano parlamentare.Occorre fare in fretta, perché i segni dei guasti alla società, all’economia, alla famiglia e alla dignità della persona sono divenuti impressionanti. La Consulta esprime un vivo ringraziamento alle testate giornalistiche che da settimane con coraggio si occupano dei risvolti del gioco d’azzardo denunciandone i rischi per la salute pubblica nonché per l’economia familiare già messa a dura prova in questo momento di crisi. Nel riconoscerlo, la Consulta antiusura con tutte le realtà associative e istituzionali aderenti al Cartello «Insieme contro l’azzardo», il 31 gennaio ha lanciato un importante appello ai mezzi di comunicazione affinché si schierino apertamente evitando di mandare in onda la pubblicità ingannevole del gioco d’azzardo e promuovano, invece, da subito un’informazione preventiva.I numeri sul gioco d’azzardo patologico sono impressionanti come confermano le vittime che, indebitate, si rivolgono alle Fondazioni antiusura per essere aiutate a non finire nel baratro. L’esperienza dell’azzardo è in sé compulsiva, ancora più grave quando la si vive con i bambini accanto o addirittura coinvolgendoli nella speranza che la 'dea bendata' abbia un 'occhio' magnanimo nei loro confronti. Oggi più che mai serve dare consapevolezza all’opinione pubblica che con l’azzardo si alimentano le già ricche casse della criminalità organizzata che ormai controlla gran parte della filiera del gioco. In realtà, ognuno nel suo ruolo, tutti siamo chiamati a un’operazione di verità. La scuola non può tacere sul fatto che cresce il numero dei ragazzi che giocano d’azzardo con riverbero negativo sull’andamento scolastico e disciplinare. La famiglia non può considerare Internet come un’invalicabile proprietà privata dei ragazzi, che dietro il cattivo esempio di falsi idoli calcistici pensano di trovare la fortuna scommettendo sui giochi online. A sindaci e Consigli comunali devono essere conferiti i poteri per inibire l’apertura di sale da gioco d’azzardo (o la loro pubblicizzazione) accanto a scuole, chiese e altri luoghi frequentati da minorenni. Occorre invece incentivare l’apertura di attività di socializzazione per migliorare la qualità della vita dei quartieri e favorire le relazioni.Un appello in particolare viene rivolto a personaggi dello spettacolo, artisti e calciatori perché vengano allo scoperto promuovendo spot contrari al messaggio dell’azzardo. La Consulta auspica poi norme molto più precise, per evitare abusi di carattere economico e violazioni della sfera sociale e familiare. Siamo ben oltre il limite di guardia: per oltre dieci anni la società italiana è stata sommersa da offerte insistenti, che peraltro la Consulta ha contrastato fin dal 1999, sforzandosi di sensibilizzare le istituzioni. Oggi la Consulta nazionale antiusura, forte del suo radicamento su tutto il territorio nazionale attraverso l’opera meritoria delle 28 Fondazioni a essa associate, torna a richiedere provvedimenti urgenti – in via amministrativa e legislativa – contro l’azzardo e le sue matrici, contro l’induzione all’usura che ne deriva, a favore di un regime giuridico delle concessioni più trasparente e contro la pubblicità ingannevole che imperversa su Internet e su tutte le tv pubbliche e private a ogni ora del giorno.C’è da predisporre servizi efficienti per la terapia delle persone affette da gioco d’azzardo patologico. Con la complicità dello Stato 'biscazziere', infatti, si sono prodotti danni alla salute di almeno 800mila giocatori patologici, con conseguenze sulle loro famiglie molto provate psicologicamente ed economicamente. È necessario trovare corsie preferenziali per il loro reinserimento nella società e nel lavoro che hanno perso a causa del gioco d’azzardo. Per far questo è fondamentale interrompere l’intreccio perverso tra politica e azzardo, che da anni alimenta il fenomeno.Nei prossimi giorni la Consulta interverrà presso la Commissione Affari sociali della Camera cui ha chiesto un’audizione per relazionare sulle cause del fenomeno e sugli effetti su salute pubblica, lavoro e – cosa ancor più grave visto il momento – sulla finanza del Paese, che non potrebbe sopportare un’altra scossa. Risposte incoraggianti sono in corso su tutto il territorio nazionale: come la richiesta della Provincia di Cosenza di aderire al cartello «Insieme contro l’azzardo»; l’iniziativa del 16 aprile a Bari con una tavola rotonda aperta in mattinata al mondo studentesco e universitario e nel pomeriggio a tutti, in particolare ad avvocati, commercialisti ed esperti contabili; o la serata-concerto del 28 aprile, «Insieme contro l’usura e l’azzardo», offerta da alcuni artisti, come Al Bano accompagnato dall’Orchestra sinfonica della Provincia. Essere «seminatori di speranza» paga: chi ne trarrà beneficio saranno soprattutto le persone più bisognose di umana e cristiana prossimità.
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