In onda «L'armata Brancaleone». E pare di vedere la politica di oggi...
venerdì 4 maggio 2018

Caro direttore,

la Rai, e in particolare il canale Rai Movie, non poteva scegliere un momento migliore per mandare in onda il film “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli. Una scena in particolare descrive alla perfezione l’attuale situazione politica italiana. Siamo nella campagna pugliese con sconfinati campi di grano (duro e senza glifosato) e due cavalieri – Brancaleone e Teofilatto – che si incontrano faccia a faccia. Nessuno dei due vuole cedere il passo all’altro, eppure non sarebbe difficile spostarsi di un metro e risolvere la situazione. Il famoso passo di lato che nella politica odierna tutti auspicano faccia l’altro. Invece di mettere la ragione, inizia un dialogo surreale e sterile che non ha nulla da invidiare a quelli che si suppone siano stati pronunciati nel corso di queste 8 settimane di “duro lavoro” dei capipartito. «Cedete lo passo!». «Cedete lo passo tu!». «No, è a te cedere, io son cavaliere...». «Et io che sono? Le hai viste le schiere mie? O non hai occhi?». «Ne ho almeno quanto tu hai la lingua». «Allora è lo cervello che ti ammanca!». «Mah, forse, ma non lo core... a piedi o a cavallo? ». «No no, caballo no!». Un dialogo che, nonostante il certo analfabetismo dei personaggi rappresentati, pare pure meno sgrammaticato di quelli che potrebbero sostenere molti tra i parlamentari e aspiranti ministri che ci stanno rappresentando. Riuscirà questa nostra armata a conquistare il feudo? In queste condizioni è già tanto che non ci facciamo sottrarre i “feudi” che già possediamo e i tratti di mare già ceduti alla Francia sono l’esempio di un pericolo reale e costante...

Andrea Bucci Torino

Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur... Oggi traduco: mentre a Roma si discute invano, altrove si progetta di rifare l’Europa e d’incendiare ancor di più il mondo euromediterraneo e il Vicino Oriente. E la cosa ci riguarda profondamente. Tanto quanto la piccola ripresa economica che rallenta e i poveri, anche di casa nostra, che aumentano...

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