venerdì 14 agosto 2015
COMMENTA E CONDIVIDI
Il mio fiscalista è al mare, l’idraulico in alta montagna, l’avvocato sui laghi, il medico all’estero, il droghiere in campeggio. Li ho consultati telefonicamente perché in Agosto gli unici a non andare in vacanza sono i problemi quotidiani e anzi il tubo di scarico del lavandino ad Agosto diventa più cinico e capriccioso. Nulla da fare. Tutti in vacanza. Le uniche a funzionare, a pieno ritmo, sono le segreterie telefoniche, quelle vocine beffarde, anonime e senz’anima perché senza dialogo, che riescono solo a farmi abbassare immediatamente la cornetta. Non aderisco mai al cortese invito a lasciare un messaggio, subito dopo il segnale acustico: mi sembrerebbe di parlare a me stesso o a qualcuno che, in quell’istante, è in tutt’altre faccende affaccendato e di te se ne infischia. La vita sociale ed economica di Agosto è affidata all’algidità delle segreterie telefoniche, sempre più numerose e sempre più inutili, perché dopo il messaggio attenderai giorni e settimane per essere richiamato. E nel frattempo il tubo si sarà schiantato e le extrasistole ti avranno messo a tappeto. Questa mania della vacanza goduta da tutti in Agosto, questo gusto perverso del gregge che si muove in fila, io proprio non la capisco. C’è Giugno per evitare gli ingorghi mortali e i disservizi tipici degli assembramenti. C’è Luglio per riposarsi veramente ed evitare il 'profumo' della calca. C’è Settembre per godere di un clima ideale e proteggersi dalla graticola del solleone, per risparmiare sulle tariffe della stagione alta e approfittare di qualche metro cubo di ossigeno in più. Invece no. E a noi pionieri del controcorrente, in Agosto rimane ben poco: una prece per la buona salute del tubo, il canto disperato delle cicale e il castigo del rollio indifferente di quelle segreterie telefoniche a cui dici tutto, ma che non ti dicono nulla.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: