venerdì 15 aprile 2022
Le parole del cardinale Cantalamessa nella celebrazione nella Basilica Vaticana presieduta dal Papa
La celebrazione della Passione del Signore nella Basilica di San Pietro

La celebrazione della Passione del Signore nella Basilica di San Pietro - Siciliani

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Papa Francesco non si inginocchia all'invito "genua flectamus": il ginocchio non glielo permette e lui stesso, nelle settimane passate, lo aveva raccontato. Ma la celebrazione della Passione di questo Venerdì Santo è particolarmente mesta per lui, che assiste all'evoluzione degli accadimenti in Ucraina con costante preoccupazione.

"Dio onnipotente ed eterno, nelle tue mani sono le speranza degli uomini e i diritti di ogni popolo: assisti con la tua sapienza coloro che ci governano perché con il tuo aiuto promuovano su tutta la terra una pace duratura, la prosperità dei popoli e la libertà religiosa" sussurra in una San Pietro silenziosa che ascolta.

Bergoglio ha la voce prostrata. "Dio misericordioso e forte che annienti le guerre e abbassi i superbi, allontana al più presto dall'umanità orrori e lacrime perché tutti possiamo essere chiamati veramente tuoi figli" chiede nel momento in cui torna ad essere evocato l'uso delle atomiche e continuano le stragi dei civili.

Non è lui che celebra, tocca al cardinal Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, usare le parole necessarie a dare una volta di più la sensazione di quanto la Chiesa sia disillusa e amareggiata.

"Quest'anno celebriamo la Pasqua non al suono gioioso di campane, ma con il rumore sinistro di bombe ed esplosioni devastanti che avvengono non lontano da qui", dice il porporato. "Ricordiamo quello che rispose un giorno Gesù alla notizia del sangue fatto scorrere da Pilato, e del crollo della torre di Siloe: 'Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo'. 'Se non cambiate le vostre lance in falci, le vostre spade in aratri e i vostri missili in fabbriche e case, perirete tutti allo stesso modo". Toni profetici per un presente che non ascolta.

"Una cosa gli eventi recenti ci hanno improvvisamente ricordato", avverte allora Cantalamessa, "Gli assetti del mondo possono cambiare da un giorno all'altro. Tutto passa, tutto invecchia; tutto - non soltanto 'la beata gioventù" - vien meno. C'è un solo modo di sottrarsi alla corrente del tempo che trascina tutto dietro di sé: passare a ciò che non passa. Mettere i piedi sulla terra ferma. Pasqua significa passaggio: facciamo tutti quest'anno una vera Pasqua, Venerabili Padri, fratelli e sorelle: passiamo a Colui che non passa. Passiamo ora con il cuore, prima di passare un giorno con il corpo".

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