sabato 6 novembre 2021
200 ragazzi da tutta la Lombardia riflettono con i presuli su fede, lavoro, affetti... il primo passo di un progetto che porterà lontano

Una cosa nuova, bella, efficace. Visto dal vivo, così è stato l’evento di lancio di «Giovani e Vescovi», il progetto della Conferenza episcopale lombarda che si è avviato nella mattina di sabato 6 novembre nel Duomo di Milano. Sotto le solenni volte della cattedrale si è presentato uno scenario mai visto: quattordici grandi tavoli disposti lungo le navate laterali, nell’abside, nel transetto e appena dietro l’ingresso, ognuno dei quali con una dozzina di giovani in dialogo aperto e serrato con uno dei vescovi lombardi (quattordici, appunto, tra titolari delle dieci diocesi e ausiliari di Milano) sui cinque temi individuati dagli organizzatori dell’efficientissima struttura di Odielle-Oratori Diocesi Lombarde diretta da don Stefano Guidi: riti, intercultura, ecologia, affetti, vocazione e lavoro.

«Abbiamo un messaggio da condividere, i messaggeri sono pieni di desiderio di diffonderlo, ma sembra che abbiamo smarrito l’indirizzo dei destinatari» è stato il tema dell’introduzione dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini, "padrone" di casa e ispiratore (già due anni fa, insieme agli altri vescovi lombardi) di questo che intende essere un vero percorso fino alla Gmg di Lisbona (agosto 2023) atteso ora da altre tappe vissute sui territori a cura delle pastorali giovanili diocesane. «Siamo qui per cercare il destinatario, i giovani vostri coetanei – ha aggiunto Delpini dando il via a due ore di dialoghi attorno ai tavoli –. Solo lo Spirito può far germogliare scintille per un fuoco che si accenda, e accenda altri. Non siamo qui per scrivere un documento».

I giovani – 200 in tutto, distribuiti nei tavoli per aree di interesse – si sono mostrati all’altezza della sfida, tutti oltre ogni aspettativa di coinvolgimento, preparazione e ascolto dei loro amici dei quali si sono fatti portavoce, come hanno notato tutti i vescovi. E il dialogo è fluito intenso, rispettoso, diretto, sincero, con i vescovi in ascolto, intenti a prendere appunti e a farsi dare la parola solo quando necessario per rendere effettivo un dialogo divenuto tra pari.

Al termine il clima di grande cordialità e gioia che ha accompagnato giovani e vescovi verso il salone del vicino Centro pastorale diocesano per tirare le somme nel pomeriggio di lavori assembleari documenta la piena riuscita di un’iniziativa esemplare nel metodo e nei contenuti. Un evento che rimette in gioco tutti e apre un promettente canale di confronto nella Chiesa per arricchire di realtà e vita vera il rapporto con una generazione in cerca di parole e di testimoni credibili.

L’uscita dal portone centrale del Duomo a fine mattina, vescovi e giovani mescolati come in un viaggio comune, ha offerto l’immagine plastica del cammino condiviso verso la città. Insieme.

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