La nuova vita dei rifugiati venezuelani in Brasile: gli scatti più belli

Dal 2016 ad oggi oltre 600mila venezuelani sono emigrati in Brasile. La ong Avsi cerca di ridare una speranza attraverso il lavoro. Una mostra del fotografo Antonello Veneri mostra la loro vita
September 29, 2021
La nuova vita dei rifugiati venezuelani in Brasile: gli scatti più belli
Antonello Veneri / su concessione Avsi | Confine Venezuela-Brasile. Yoskarli, incinta di 7 mesi, saluta un'amica prima di partire da sola per il centro di accoglienza Pricumà, a Boa Vista
Confine Venezuela-Brasile. Yoskarli, incinta di 7 mesi, saluta un'amica prima di partire da sola per il centro di accoglienza Pricumà, a Boa VistaAlfonzo in Venezuela era professore di economia. In Brasile lavora in un fast food e grazie al progetto Acolhida por meio do trabalho sostiene la sua famigliaDarwin, 19 anni, lavora in una fabbrica di mobili a Concordia nel sud del Brasile. il suo sogno è aprire un giorno un'attività commerciale propriaIsmenia è emigrata in Brasile nel 2018 per sottoporsi a un trattamento sanitario, grazie ad Acolhidos por meio do trabalha oggi lavora in un fast food. In Venezuela era infermieraNel centro di accoglienza Pricumã. Dal 2016 ad oggi, si stima che più di 600.000 venezuelani siano emigrati in BrasileUna bimba venezuelana in braccio al suo papà in arrivo a un centro di accoglienza a PacaraimaOgni giorno centinaia di venezuelani entrano in Brasile attraverso le trochas, sentieri illegali che collegano i due PaesiRosangela, originaria della città di confine Santa Helena stringe tra le braccia la piccola Mia. I medici della città in cui viveva le hanno consigliato di partorire in BrasileI giovani coyotes sono motociclisti illegali che per pochi soldi trasportano merci e persone da un Paese all'altro passando per i sentieri clandestini che collegano Brasile e Venezuela
Confine Venezuela-Brasile. Yoskarli, incinta di 7 mesi, saluta un'amica prima di partire da sola per il centro di accoglienza Pricumà, a Boa Vista
Una lacrima scende sul volto di Yoskarli mentre saluta la sua miglior amica. Sa che non la vedrà per molto tempo una volta passata la linea di confine tra i due paesi, ma oggi per lei e la figlia che porta in grembo da 7 mesi è l’unica soluzione possibile. Yoskarli ci ha pensato molto prima di prendere questa decisione e partire, sola e incinta, alla volta del Brasile verso il centro di accoglienza dell’ong Avsi a Boa Vista ma nel suo paese non si può più vivere.
In Venezuela a partire dal 2013, una grave crisi economica, politica e sociale ha travolto il paese, creando uno scenario di fame e disperazione, senza precedenti. L’inflazione e la svalutazione della moneta hanno ridotto tantissime persone alla fame. Sono spariti dai negozi i prodotti di prima necessità. Il sistema sanitario è collassato. La disoccupazione e la mancanza di prospettive future, insieme all’aumento della violenza e della repressione, hanno dato origine al più grande esodo nella storia recente del continente sud americano, spingendo circa sei milioni di persone ad abbandonare le proprie case e a fuggire in altri paesi.
Yoskarli è solo una tra i 600 mila venezuelani che dal 2016 ad oggi sono migrati in Brasile.
L’ong Avsi e il suo socio fondatore AVSI Brasile hanno deciso di cercare di dare una risposta a questa crisi umanitaria e due anni fa hanno iniziato a sostenere i migranti venezuelani grazie al progetto Welcomed through Work finanziato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per la Popolazione, i Rifugiati e le Migrazioni (PRM) con l'obiettivo di rafforzare le azioni dell’Operação Acolhida: una task force umanitaria guidata dal governo federale brasiliano, in risposta alla crisi umanitaria in Venezuela. L’obiettivo del progetto è quello di accogliere e integrare attraverso la formazione e l’inserimento lavorativo i migranti che arrivano nel paese.
L'iniziativa ha l'appoggio istituzionale della Casa Civile della Presidenza della Repubblica, dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e delle organizzazioni della società civile che lavorano sui temi dei rifugiati e delle migrazioni.
Il 29 settembre presso il centro culturale del Banco do Brasil (CCBB) si terrà l’inaugurazione della mostra, con gli scatti del fotografo italiano Antonello Veneri, che illustrerà il percorso fatto da centinaia di famiglie venezuelane dall’arrivo in Brasile, in cerca di riparo, fino al loro inserimento in azienda. In questa fotogallery alcuni degli scatti.
“Il progetto che in questa mostra viene illustrato - spiega Giampaolo Silvestri, segretario generale di AVSI - conferma che solo un approccio multistakeholder, che coinvolge cioè imprese private, donatori istituzionali e altre ong, può aiutare a fronteggiare il fenomeno migratorio. Questa ci sembra la strada maestra per garantire la tutela dei diritti fondamentali di tutti”.
Avsi è presente in Brasile dal 1983 AVSI lavora in partnership con i nostri soci fondatori per sostenere la popolazione con progetti di sviluppo urbano, diritti umani, educazione, energia e ambiente, formazione professionale e responsabilità sociale.

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