Una missionaria è stata rapita ad Haiti, dopo l'assalto di una gang

Gena Heraty, laica irlandese, un bambino con disabilità e sette dipendenti della casa "Sant'Elena" di Port-au-Prince sono stati sequestrati la scorsa notte dopo un blitz nel loro orfanotrofi
August 3, 2025
Una missionaria è stata rapita ad Haiti, dopo l'assalto di una gang
Foto tratta dal suo profilo Instagram | La missionaria Gena Heraty rapita ad Haiti
La violenza delle gang di Port-au-Prince non lascia scampo nemmeno agli orfanotrofi. Ieri notte le bande hanno rapito una missionaria irlandese, Gena Heraty, insieme a un bambino con disabilità di nove anni e sette dipendenti haitiani della casa Sant’Elena gestita dall’organizzazione “Nos Petits frères et soeurs”. Le bande hanno fatto irruzione nella notte.
È accaduto a Kenscoff, una zona collinare a Sud-est della capitale.
L’orfanotrofio in cui le gang hanno fatto irruzione accoglie 270 bambini, di cui cinquanta minori con disabilità. L’associazione opera ad Haiti da anni con realtà che forniscono assistenza all'infanzia, accesso all'assistenza sanitaria e all'istruzione. Gena Heraty, in particolare, è la fondatrice di una sezione della casa che si occupa di bambini con problemi neurologici. È ad Haiti da più di trent’anni, come aveva raccontato in un articolo dell’Irish Indipendent: è arrivata a 23 anni dopo una laurea in economia pensando di stare solo un periodo, non è più andata via. A Port-au-Prince, è conosciuta proprio per il suo servizio con i bambini più vulnerabili.
Il rapimento delle nove persone è l’ennesima conferma della quotidianità vissuta dalla maggior parte degli haitiani nella capitale. L’80% del territorio è controllato dalle gang armate e tutti gli accessi alla capitale sono bloccati. Nel fine settimana lo ha confermato un nuovo rapporto dell'Onu: almeno 1520 persone sono state uccise e 609 sono rimaste ferite tra l'inizio di aprile e la fine di giugno di quest'anno ad Haiti. Gran parte delle vittime si sono registrate nella capitale, ma la violenza è cresciuta in modo particolare anche al di fuori della città, nei dipartimenti Centrale e del Basso Artibonite. La situazione è definita dalle nazioni unite "estremamente preoccupante".
Per approfondimenti sulla situazione di Haiti si possono leggere interviste e reportage qui, raccolte per la campagna di Avvenire “Figli di Haiti”.

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