Trump-Putin: l'incontro il 15 agosto in Alaska. Kiev: nessun accordo senza noi
L'annuncio del capo della Casa Bianca conferma le voci della vigilia. Il leader russo torna sul suolo americano a distanza di 10 anni. Le prossime saranno ore convulse per le diplomazie

L'incontro fra Donald Trump e Vladimir Putin si terrà il 15 agosto in Alaska. Lo ha annunciato il presidente americano sul suo social Truth. «L'attesissimo incontro tra me e il presidente russo Vladimir Putin avrà luogo venerdì prossimo 15 agosto in Alaska. A seguire ulteriori dettagli», ha affermato Trump. Putin dunque tornerà sul suolo americano - e lo farà nel territorio acquistato dagli Usa più di un secolo e mezzo fa dalla Russia - dopo 10 anni, visto che la sua ultima visita oltreoceano risale al settembre 2015, quano alla Casa Bianca regnava Barack Obama. Nelle ultime ore si è appreso inoltre che funzionari americani, ucraini e di diversi Paesi europei si incontreranno questo fine settimana nel Regno Unito per cercare di raggiungere una posizione comune prima dell'incontro di venerdì prossimo fra i due leader.
Dovrebbe poi essere Trump a ricambiare la visita in Russia: «Il Cremlino si aspetta che, dopo l'Alaska, il successivo incontro tra i presidenti russo e statunitense si svolga in territorio russo». Lo ha dichiarato il consigliere del leader russo Yuri Ushakov, ripreso dall'agenzia Interfax, commentando la scelta dell'Alaska come sede del vertice. «Guardando al futuro, dovremmo puntare a far sì che il prossimo incontro tra i presidenti si tenga in territorio russo. L'invito corrispondente è già stato esteso al presidente degli Stati Uniti», ha affermato il portavoce del Cremlino. Quanto alla scelta dell'Alaska come luogo del primo incontro, Ushakov ha detto che «Russia e Stati Uniti sono vicini di casa, confinanti. E sembra del tutto logico che la nostra delegazione attraversi semplicemente lo Stretto di Bering e che un vertice così importante e atteso dei leader dei due Paesi si tenga in Alaska».
L'ultimo incontro fra Putin e un presidente americano è stato invece a Ginevra nel 2021, prima dell'invasione dell'Ucraina, quando incontrò Joe Biden. Putin ha incontrato Trump sei volte durante il primo mandato del presidente americano, mentre ha visto Barack Obama in nove occasioni. Putin e George W. Bush si sono visti invece 28 volte durante i due mandati dell'ex presidente americano, e il leader del Cremlino è stato il primo a chiamarlo dopo gli attacchi dell'11 settembre.
Zelensky: nessuna decisione senza di noi
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha messo in guardia contro qualsiasi "decisione presa senza l'Ucraina", ribadendo che gli ucraini "non abbandoneranno la loro terra agli occupanti". "Qualsiasi decisione presa contro di noi, qualsiasi decisione presa senza l'Ucraina, sarebbe una decisione contro la pace", ha avvertito sui social, in vista dell'incontro che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin avranno in Alaska il 15 agosto per cercare di porre fine alla guerra.
Zelensky ha sottolineato che le decisioni prese senza l'Ucraina sono contrarie alla pace e "non possono funzionare". "Tutti abbiamo bisogno di una pace vera e autentica. Una pace che la gente rispetti", scrive in un messaggio in inglese pubblicato su X.
Zelensky, che aveva chiesto di essere presente a un vertice dei leader sulla fine della guerra al quale partecipasse anche l'Europa, ha indirettamente accennato a informazioni trapelate sulla presunta proposta di Trump a Putin, che, secondo alcuni media, comporterebbe il congelamento del conflitto in cambio della revoca delle sanzioni contro Mosca. "Non ricompenseremo la Russia per ciò che ha perpetrato", ha detto, aggiungendo che tutti i partner internazionali devono capire "cosa sia una pace dignitosa".
Zelensky ha sottolineato che deve essere la Russia a porre fine alla guerra, poiché è Mosca che l'ha iniziata e la sta prolungando, e ha respinto ancora una volta la possibilità che un accordo implichi una cessione, almeno formalmente, dei territori ucraini occupati di Crimea, Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson.
"La risposta alla questione territoriale ucraina è già contenuta nella Costituzione ucraina. Nessuno si discosterà da essa e nessuno potrà farlo. Gli ucraini non cederanno il loro territorio all'occupante", ha detto, ribadendo la disponibilità a collaborare con Trump per una pace "reale e, soprattutto, duratura" che non rischi di "crollare a causa della volontà di Mosca".
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