Raid sul palazzo del governo a Kiev. Gli Usa: faremo crollare l'economia russa
di Redazione
Domenica di sangue, tra i 4 morti anche un neonato e la madre, nell'attacco più massiccio dall'inizio della guerra La reazione dell'Europa. in vista un vertice a Washington

Una pioggia di droni su Kiev nel cuore della notte tra sabato e domenica, come mai si era vista dall'inizio dell'offensiva della Russia. Un maxi-attacco che non ha risparmiato bambini, edifici residenziali, istituti scolastici e che, come inquietante novità, ha coinvolto anche la sede del governo ucraino. La domenica di sangue voluta da Vladimir Putin pone un nuovo macigno sul dialogo per la pace, già impantanato da giorni. La reazione dell'Occidente non si è fatta attendere.
«Putin deride la diplomazia e calpesta il diritto internazionale», ha sottolineato Ursula von der Leyen. «La Russia aumenta la sua ferocia, l'Italia farà la sua parte per una pace giusta», sono state le parole di Giorgia Meloni. Si sono mossi anche gli Usa con Donald Trump che si è detto pronto a imporre le sanzioni, da tempo minacciate, nei confronti di Mosca. «Faremo crollare l'economia russa», ha avvertito il segretario al Tesoro Scott Bessent.
L'attacco aereo russo, avvenuto ben oltre la mezzanotte, ha provocato quattro morti - tra i quali un neonato di due mesi e sua madre - e ha colpito in totale 37 località dell'Ucraina.
Mosca ha usato 810 droni (tra quelli d'attacco tipo Shahed e i droni-esca) e 13 missili. L'impatto su Kiev è stato pesantissimo. Un fumo nero si è alzato da piazza Maidan, luogo simbolo della capitale. Ad essere colpito è stato anche uno dei principali edifici del governo, quello dove si riunisce il gabinetto dei ministri, situato nel distretto di Pechersk.
Secondo il sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, l'edificio potrebbe essere stato colpito da un drone dopo che quest'ultimo è stato intercettato dalla difesa antiaerea. «Tutto il nostro team lavora quotidianamente in questo edificio. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito. La barbarie russa non fermerà il lavoro del governo ucraino», ha sottolineato la premier Yulia Svyrydenko recandosi nel pomeriggio all'interno del palazzo costruito negli anni Cinquanta, tra i più alti della città.
A Kiev gli edifici residenziali colpiti sono stati dodici, cinque invece gli istituti scolatici. La pioggia di droni russi non ha riguardato solo la capitale. Il maxi-attacco ha coinvolto anche Zaporizhzhia e Kryvyi Rih, città natale di Volodymyr Zelensky. Complessivamente i feriti sono stati 44.
Il presidente ucraino ha reagito definendo la Russia "criminale" e, dopo una telefonata con Emanuel Macron, ha sottolineato che assieme alla Francia «stiamo preparando nuove misure per rafforzare la nostra difesa». In questo senso, da qui al Consiglio europeo informale di inizio ottobre a Copenaghen, l'Ue preparerà una roadmap ad hoc che, alla preparazione militare del Vecchio continente accompagnerà un nuovo piano per il sostegno a Kiev. Il potenziamento delle difese aeree ucraine è stato al centro anche di un colloquio telefonico tra l'Alto Rappresentante Ue Kaja Kallas e il ministro degli Esteri di Kiev Andrii Sybiha.
Le principali novità, tuttavia, dovrebbero arrivare dal fronte delle sanzioni. A muoversi saranno Stati Uniti e Ue.
Le principali novità, tuttavia, dovrebbero arrivare dal fronte delle sanzioni. A muoversi saranno Stati Uniti e Ue.
«Sono pronto ad una seconda fase», nelle sanzioni contro la Russia, ha annunciato Donald Trump, probabilmente indispettito dalla sordità di Vladimir Putin ai suoi sforzi per il dialogo. A Washington è presente un team della Commissione Ue proprio per arrivare ad un maggior coordinamento delle misure, a cominciare da quelle contro l'import di energia russa. L'obiettivo di Bruxelles è da un lato azzerare nel giro di due anni quel 20% di gas e petrolio di Mosca che ancora giunge in Europa e, dall'altro allargare l'uso degli asset congelati della Russia per dirottarli sul sostegno militare a Kiev e sul capitolo ricostruzione. Nel prossimi giorni la Commissione comincerà a lavorare ad un diciannovesimo pacchetto di sanzioni. Ci sarà, come sempre, da superare i veti di Ungheria e Slovacchia, ma questa volta le resistenze dei sovranisti Viktor Orban e Robert Fico potrebbero incrociare anche l'irritazione del loro principale alleato politico, Donald Trump.
Del resto, il maxi-attacco su Kiev ha ricevuto la condanna unanime di tutti i leader europei, da Keir Starmer e Macron. Con un concetto che appare sempre più chiaro alle cancellerie europee: «Putin non vuole la pace, non è serio nei negoziati».
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