mercoledì 20 novembre 2019
L'attivista democratico: la polizia spara sui cittadini, arresta giornalisti e infermieri, costringe gli studenti a rifugiarsi nelle università. Non si può restare a guardare. Italia compresa
Joshua Wong, attivista per la democrazia ad Hong Kong (Epa)

Joshua Wong, attivista per la democrazia ad Hong Kong (Epa)

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«A Hong Kong c’è una crisi umanitaria. La polizia spara sui cittadini, arresta giornalisti e infermieri, costringe gli studenti a rifugiarsi nelle università. Il mondo non può restare a guardare. Italia compresa. Dovete prendere posizione, appoggiare il nostro popolo, la nostra lotta per la democrazia». Joshua Wong (attivista per la democrazia, ndr) non sembra sorpreso della decisione del tribunale di confermare il «no» al permesso di espatriare. È in attesa del processo di appello, in libertà provvisoria, ogni volta deve chiedere il permesso. A settembre, per andare in Germania, glielo diedero. Stavolta, per venire in Italia ospite della Fondazione Feltrinelli e ritirare un Premio, no.

«Me l’aspettavo. I tribunali ora sono sotto pressione, dopo la decisione della Corte Suprema di dichiarare l’incostituzionalità della legge contro l’uso delle maschere durante le manifestazioni. Una sentenza coraggiosa che è stata già criticata da Pechino e che creerà molti problemi ai magistrati. Dire che me l’aspettavo tuttavia non significa dire che l’accetti e che mi rassegni. Impedirmi di viaggiare, significa impormi delle pene accessorie prima ancora di aver subito una condanna definitiva. Inaccettabile. Non è questa la giustizia alla quale eravamo abituati. È la prova che il famoso “un Paese due sistemi” non funziona, è già morto e sepolto».

Che sta succedendo ad Hong Kong, perché la polizia è diventata così violenta?
Il governo non è più in grado di controllare la situazione, e tanto meno la polizia. E se la polizia viene lasciata libera, questo è il risultato. Oramai si stanno accanendo contro tutti, non solo gli studenti. Ieri hanno arrestato oltre mille persone, una follia. Non sappiamo nemmeno dove possano metterle tutte queste persone. Non ci sono carceri capaci di contenerli...

Qualcuno dice che molti arrestati possono finire direttamente in Cina.
Beh, che ci siano stati casi di rapimenti e sequestri di cittadini di Hong Kong è vero. Ma non ci sono prove di quello che si legge sui social a proposito di deportazioni

Però è innegabile che anche il movimento è diventato violento. Nelle università hanno trovato veri e propri arsenali, bottiglie molotov, frecce, mattoni....
Gli studenti hanno tutto il diritto di difendersi. Non sono stati loro a cominciare. Per mesi abbiamo portato in piazza milioni di persone, in modo assolutamente pacifico. Ma il governo non ci è venuto incontro, anzi. Ci ha deriso e insultato. Ci ha definito rivoltosi. E la polizia è diventata violenta, Gli studenti hanno tutto il diritto di difendersi, specie all’interno delle loro università. È assolutamente normale che gli studenti si riuniscano nelle università. È la loro casa. Non si tratta di adunate non autorizzate, come sostiene la polizia. Gli studenti sono a casa a loro e hanno diritto di difenderla con tutte le loro forze. È la polizia che non ha il diritto di attaccarli.

Ma perché non si riesce a trovare una soluzione pacifica?
Il movimento di protesta è disposto a trattare. L’abbiamo sempre fatto, a tutti i livelli. Le autorità accademiche sono andate a trattare personalmente con il governo per evitare che la polizia facesse irruzione all’università. Ma mentre stavano trattando la polizia ha sparato i primi lacrimogeni. Il rettore è dovuto scappare, di corsa, era senza maschera. Come si fa a trattare con gente del genere?

Però al Politecnico alla fine non hanno fatto irruzione. Sembra abbiano rinunciato, stanno cercando di convincere i ragazzi ad arrendersi. E hanno lasciato uscire tutti i minorenni. Questo non è un segnale positivo?
Io penso agli oltre mille arresti effettuati nelle ultime 24 ore, ai genitori caricati, agli stupri che avvengono nelle caserme e ai poliziotti che sparano ad altezza d’uomo. Tutto questo deve finire. La polizia deve essere tenuta sotto controllo e deve essere istituita al più presto una commissione d’inchiesta indipendente che ne giudichi il comportamento.

Domenica si terranno le elezioni? Il governo sembra orientato a cancellarle...
Sarebbe un grave errore. Già impedendomi di partecipare hanno dimostrato quanto poco democratico sia questo sistema. Ma se decidono di rinviare le elezioni allora sì che la protesta esploderebbe. La gente è stufa di questo governo inetto e incapace di reagire. Se vogliono che la protesta continui e si rafforzi, il modo migliore è rinviare le lezioni.

Personalmente, ha paura?
Non c’è cittadino di Hong Kong, oggi, che possa sentirsi sicuro. Il nostro è diventato uno stato di polizia e dunque siamo tutti in pericolo. Non abbandonateci.

E agli italiani che cosa dice?
Il mio messaggio agli italiani è lo stesso che ho per tutto il resto del mondo. Non abbandonateci, aiutateci, aiutate la nostra lotta per la democrazia. Oggi Hong Kong sta soffrendo una crisi umanitaria senza precedenti. Non lasciateci soli.

Chi è. L’ex studente in prima linea

Joshua Wong, 22 anni, è uno dei più noti attivisti pro-democrazia di Hong Kong. Nel 2011 ha fondato il movimento studentesco “Scholarism”, promotore della “rivolta degli ombrelli” di tre anni dopo. Per il suo ruolo di leader, Wong è stato più volte arrestato. Nel 2016, con altri attivisti della protesta degli ombrelli, ha creato il partito Domosisto

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