giovedì 24 febbraio 2022
L'analisi delle prime ore dell'invasione. Al momento resta difficile comprendere i veri obiettivi dal punto di vista territoriale. Putin non vuole missili Nato vicino a Mosca
Un blindato russo lascia la Crimea diretto a Kherson in Ucraina dopo il via libera di Putin all'attacco

Un blindato russo lascia la Crimea diretto a Kherson in Ucraina dopo il via libera di Putin all'attacco - Reuters

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«L’isteria americana» degli ultimi mesi non era ingiustificata: questa notte, verso le 5 ora di Mosca, Vladimir Putin ha ordinato l’attacco armato contro l’Ucraina, con l’obiettivo di «smilitarizzarla» e di instaurare un governo fantoccio a Kiev. Il fine ultimo è riportare il paese ‘ribelle’ nell’orbita russa, scongiurarne l’ingresso nella Nato ed evitare che i nemici americani possano installare basi e missili alle frontiere russe.

Il presidente Putin teme che in Ucraina sorgano installazioni come quelle rumene e polacche da cui gli americani potrebbero lanciare missili da crociera Tomawahk e vettori a medio raggio di nuova produzione. Mosca è ubicata a poche centinaia di km dalla frontiera ucraina. Da qui i Tomahawk potrebbero colpirla in 35 minuti. Se arrivassero missili ipersonici i tempi di impatto scenderebbero a 4 minuti. Sarebbe impossibile intercettarli.

L’insieme spaventa la dirigenza russa, che, calpestando il diritto internazionale, ha violato la sovranità ucraina, dichiarandole guerra.

L’offensiva militare russa è di vasta portata, con raid aerei e missilistici contro le città principali del paese, da Kiev a Kharkiv a Leopoli. Secondo la tradizione militare russo-sovietica l’armata rossa sta facendo un uso massiccio dell’artiglieria di tutti i calibri, abbinandola ai raid di decapitazione con missili da crociera Kalibr, Kh-101 e Kh-105 e missili balistici terrestri Iskander.

Tutti sono diretti contro le basi aeree, gli aeroporti, i depositi logistici, i centri di comando e i siti della difesa aerea. La contraerea ucraina è già stata degradata. Stranamente i russi non stanno impiegando i blindati di nuova generazione. Ci sono pochi carri armati T-90M. Si scommette sui carri più anziani, T-72 e T-80, ammodernati.

L’aviazione, diversamente dal 2014, è sfruttata ampiamente. Sono in volo numerosissimi elicotteri: Mi-8/Mi-28N(M)/Mi-35M e Ka-52. Fra i jet spiccano i cacciabombardieri Su-25 che stanno appoggiando le truppe avanzanti da nord, est e sud. Piovono ordigni non sempre precisissimi. Nessuna traccia per ora dei cacciabombardieri Su-24M/Su-34.

Dal mare sono impiegate le artiglierie dell’incrociatore Moskva e del pattugliatore Bykov, che accompagnano i raid anfibi contro il porto di Odessa e contro Mariupol.

Per il momento si possono fare solo delle supposizioni sugli obiettivi della Russia. L’ampiezza dell’offensiva e le zone coinvolte lasciano desumere che l’armata rossa sfonderà ben oltre le regioni amministrative di Dontesk e Lugansk. Non è inverosimile che Mosca cerchi di ridisegnare le frontiere dell’Ucraina, dividendola in due all’altezza del fiume Dnepr.

Le operazioni a Odessa lasciano desumere che i russi tenteranno di creare un nuovo stato-cuscinetto, saldando la Transinistria moldava all’est ucraino: Sarebbe una nuova creatura artificiale. Le guerre purtroppo stravolgono gli scenari.

A nord, i russi cercheranno probabilmente di prendere Kiev. Come possiamo esserne certi? Ondate di elicotteri d’attacco e da trasporto russo hanno attaccato dalla fine della mattinata l’aeroporto di Gostomel, 25 km a nord-ovest della capitale ucraina, conquistandolo. Gli elicotteri stanno volando tutti a bassa quota, a riprova che i raid di annientamento delle difese aeree ucraina sono stati fruttuosi. I militari ucraini avrebbero abbattuto un solo velivolo.

Quest’attacco è molto significativo. Potrebbe decidere le sorti di Kiev. Gostomel è un aeroporto destinato al traffico intenso di cargo pesanti. E’ la base operativa della compagnia Antonov, sede dell’unico mega-aereo An-225.

Il raid russo apre la strada a un’operazione di più ampio raggio, con aerei da traporto e assaltatori, per creare una testa di ponte alle porte della capitale ucraina. Fanteria e blindati leggeri potrebbero presto essere in marcia da qui per un attacco diretto contro la capitale. Il vertice politico-strategico ucraino potrebbe avere le ore contate.




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