lunedì 23 gennaio 2017
Con un ordine esecutivo sancito lo stop ai finanziamenti per le Ong che praticano l'interruzione di gravidanza all'estero
Il presidente Trump dopo la firma degli ordini esecutivi nello Studio Ovale (Ansa)

Il presidente Trump dopo la firma degli ordini esecutivi nello Studio Ovale (Ansa)

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C’è anche lo stop ai fondi per le Ong che praticano aborti all’estero, o forniscono informazioni a riguardo, tra i primi atti dell’era Trump. Con un ordine esecutivo, infatti, il nuovo presidente Usa ha ripristinato un provvedimento che, da quando fu introdotto dall'Amministrazione repubblicana nel 1984, è stato revocato dalle Amministrazioni democratiche e reintrodotto da quelle repubblicane che si sono negli anni succedute.


A cancellare il bando, l'ultima volta, era stato il presidente Barack Obama nel 2009. Ora Trump ha appunto ripristinato il divieto di usare fondi del governo per sovvenzionare gruppi che pratichino o forniscano consulenza sull'aborto all'estero. Gli altri due ordini esecutivi firmati oggi da Trump riguardano il ritiro degli Usa dall'accordo commerciale Tpp e il congelamento delle assunzioni federali.

Obamacare


Nei giorni scorsi, intanto, la Conferenza episcopale degli Stati Uniti ha preso posizione sull’abolizione dell’Obamacare, la riforma sanitaria voluta da Obama e criticata dai repubblicani. Il vescovo di Venice, monsignor Frank J. Dewane - che è presidente del comitato per la giustizia interna e lo sviluppo umano dell’episcopato Usa - ha inviato una lettera a tutti i membri del Congresso.


Nella missiva il presule ha rivolto un appello a tutti i parlamentari affinché “lavorino insieme per proteggere gli americani più vulnerabili” e perché conservino “gli importanti passi in avanti compiuti in tema di copertura e accesso alle cure sanitarie”. “Un’abolizione dei punti fondamentali dell’Affordable Care Act – prosegue il testo - non dovrà avvenire senza la contemporanea approvazione di un piano sostitutivo che assicuri l’accesso a cure sanitarie adeguate per quei milioni di cittadini che ora fanno affidamento su questo strumento per la tutela della loro salute”.


Il nuovo Congresso a maggioranza repubblicana ha già approvato la risoluzione sul budget che rappresenta il primo passo verso l'abrogazione di Obamacare, con la richiesta alle commissioni competenti di redigere il testo per la cancellazione entro venerdì. Secondo il Congressional Budget Office, l'abolizione dell'Obamacare senza una sua immediata sostituzione si tradurrà nella perdita dell'assicurazione sanitaria per 18 milioni di americani solo nel primo anno.

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