Milano: il cardinale Pietro Parolin, la rettrice Elena Beccalli e il segretario generale della Lega musulmana mondiale, Muhammad Al-Issa, all’incontro in Università Cattolica - Fotogramma
«Certo siamo preoccupati per quanto accade in Siria e per la rapidità degli eventi. Difficile capire cosa stia succedendo e impressiona che un regime che sembrava solido sia stato spazzato via in così breve tempo». Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, commenta così gli ultimi eventi in Siria, arrivando in Università Cattolica a Milano per un incontro con il segretario generale della Lega musulmana mondiale Muhammad Al-Issa che si è svolto stamani nell’ateneo.
Ritornando alla situazione siriana il cardinale Parolin ha anche auspicato che il nuovo regime «sia aperto e rispettoso verso tutti. Al momento abbiamo ricevuto alcune rassicurazioni sul rispetto verso la comunità cristiana». E commentando l’incontro di stamani il segretario di Stato vaticano ha sottolineato «l’importanza di costruire ponti e dialogo, e sono contento che l’Università Cattolica sia impegnata su questo fronte». Del resto «davanti alle grandi sfide siamo chiamati tutti a collaborare insieme per dare risposte ai problemi del mondo», il tutto in sinergia. Anche sui tanti fronti di guerra che stanno insanguinando il mondo. «Non abbiamo un ruolo di mediazione e formale – ha detto ancora Parolin – ma cerchiamo tutte le occasioni per avviare il dialogo» come per il cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi.
Sul valore del dialogo il cardinale Parolin è tornato anche nel suo colloquio con Al-Issa, sottolineando quanto sia importante «avere il coraggio di uscire per incontrare l’altro, avere la pazienza dell’ascolto che permettere all’altro di comunicare, avere la libertà di affidarsi e infine saper custodire la memoria». Quattro atteggiamenti dialogici che non possono mancare in una vera relazione tra le persone. Insomma, «il dialogo parte da punti comuni, che per noi possono ritrovarsi nella comune fede in Abramo, cercando di allargare questi punti e di collaborare su temi comuni».
Parole a cui ha fatto eco l’intervento del segretario generale della Lega musulmana mondiale, che ha espresso apprezzamento per l’impegno dell’Università Cattolica in questo campo e con la promozione del Premio che, ha detto ancora Al-Issa, «intende sostenere progetti che promuovano la costruzione di ponti tra le culture».
La stessa rettrice Elena Beccalli nell’aprire il colloquio ha sottolineato che «l’incontro di oggi rappresenta una tappa fondamentale per dare un ulteriore slancio al dialogo interculturale e interreligioso che la nostra università promuove ormai da anni. Come ci ha ricordato papa Francesco in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico del centenario del nostro ateneo, nel dicembre del 2021, l’Università Cattolica è una comunità aperta al mondo senza paure. Questo è speranza!».
E sul tema della diversità di culture e di religione, l’esponente islamico ha detto con chiarezza che «le guerre di oggi si appoggiano su teorie sbagliate. Dio ci ha creati diversi ma non per farci la guerra, bensì per conoscerci, capirci e amarci». Una condanna forte che riprende anche la Dichiarazione della Mecca che qualche anno fa vide i rappresentanti delle diverse scuole islamiche riunirsi proprio «per condannare l’uso della guerra e ribadire che le religioni costruiscono la pace, rifiutando qualsiasi conflitto e che i leader religiosi di tutto il mondo sono impegnati a costruire ponti di pace. Solo così si possono sconfiggere estremismo e odio». E Al-Issa ha ringraziato non solo il cardinale Parolin per la sua presenza, ma anche papa Francesco per il suo costante impegno per il dialogo e la pace.
A gennaio saranno comunicate le modalità per poter partecipare al Premio di ricerca Al-Issa per gli studi arabo islamici nell’ambito della Facoltà di lingue e letterature straniere dell’Università Cattolica a cui ha dato il proprio sostegno anche la Lega musulmana mondiale.