sabato 26 settembre 2020
L'attacco è avvenuto ieri mattina davanti all'ex sede di Charlie Hebdo. I feriti sono due impiegati dell'agenzia di stampa Première Ligne. Rilasciato l'altro sospettato. Altri 5 fermi
L'intervento dei vigili del fuoco a Parigi

L'intervento dei vigili del fuoco a Parigi - Ansa

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Un assalitore solitario. Un ragazzo di 18 anni in collera con Charlie Hebdo per la pubblicazione delle vignette su Maometto. Sembra questa la spiegazione dell'attacco a Parigi. Il pachistano di 18 anni che ieri con una mannaia ha ferito due persone davanti alla vecchia sede di Charlie Hebdo ha confessato di averlo fatto perché "non sopportava le caricature del profeta Maometto" pubblicate di nuovo di recente dal giornale satirico. Il giovane ha dichiarato agli inquirenti che pensava di agire contro la redazione del giornale satirico, che invece si è trasferita in un luogo segreto e ultraprotetto da ormai 4 anni. Lo rivelano fonti dell'inchiesta a Le Parisien. Il pachistano avrebbe dichiarato anche di aver perlustrato a più ripresa la zona prima di passare all'azione; la presenza di una bottiglia di alcol ieri nella sua borsa sarebbe dovuta al suo iniziale progetto di incendiare l'edificio.

Anche secondo Le Monde, nell'interrogatorio il giovane ha riconosciuto la "dimensione politica del suo gesto". Il 18enne non parla bene né il francese né l'inglese, ma in sostanza ha spiegato che il suo atto è stato deliberato e ponderato, ha riferito il quotidiano.

Intanto è stato scarcerato il secondo fermato, un algerino di 33 anni. La polizia ha perquisito due presunte abitazioni del 18enne autore dell'attacco, una a Cergy e l'altra a Pantin. Nella seconda sono stati fermate cinque persone, nate tra il 1983 e secondo quanto trapelato di origine pachistana.

25 settembre: torna il terrore a Parigi

Torna il terrore a Parigi. Due attentatori hanno accoltellato due persone nell'11esimo Arrondissement della capitale. Un tweet della polizia ha invitato subito gli abitanti a tenersi lontani dalla zona di boulevard Richard Lenoir, non lontano dalla ex sede del giornale Charlie Hebdo, obiettivo simbolico dell'attacco. Dopo una caccia all'uomo, la polizia ha fermato due sospettati. Il procuratore di Parigi, Rèmi Heitz, ha confermato che uno dei due è "il principale colpevole dell'attacco", un pachistano di 18 anni, già conosciuto dalla polizia per reati comuni senza precedenti legati al radicalismo islamico. Il ragazzo ha riconosciuto i fatti e non ha opposto resistenza al momento del fermo, avvenuto ai piedi della scalinata dell'Opera Bastille.

Sono in corso verifiche sui rapporti tra lui e il secondo fermato, un uomo di 33 anni algerino. Non sembrerebbe direttamente coinvolto nell'attacco. Vicino all'ingresso della metropolitana Richard Lenoir è stata trovata una mannaia, arma probabilmente usata per compiere l'attacco. Diverse fonti citate da Le Parisien hanno parlato di due feriti, collaboratori dell'agenzia di stampa Première Ligne che stavano fumando una sigaretta in strada. Nei giorni scorsi Charlie Hebdo aveva ripubblicato le caricature in coincidenza dell'inizio del processo, e al-Qaeda aveva minacciato nuovi attacchi tramite i canali di propaganda del gruppo jihadista. L'intera zona è stata isolata dalla polizia dopo il ritrovamento di un pacco sospetto, ma l'allarme bomba è subito rientrato. La municipalità di Parigi ha dato ordine di confinare "per precauzione" migliaia di studenti nelle scuole che si trovano vicino all'ex sede del magazine satirico. La magistratura ha aperto un'inchiesta per "tentato omicidio in relazione a un'azione terroristica, associazione terroristica criminale".

Il primo ministro Castex: "Lottiamo con tutti i mezzi contro il terrorismo"

Il primo ministro francese, Jean Castex, afferma la sua "ferma volontà di lottare con tutti i mezzi contro il terrorismo". Parlando in Rue Nicolas-Appert, teatro dell'attacco di questa mattina ed ex indirizzo della sede di Charlie Hebdo, il premier ha parlato di "luogo simbolico" nel momento stesso in cui si celebra il processo degli attentati del gennaio 2015, tra cui quello al giornale satirico nuovamente oggetto di recenti minacce da parte di al Qaida. Solidarietà alla Francia da parte del presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte: "Siamo vicini al popolo francese - scrive il premier su Twitter - e seguiamo con apprensione l'evolversi della situazione. L'Italia è al fianco di chi combatte ogni forma di violenza".

Charles Michel: "In Europa non c'è posto per il terrore"

"Non c'è posto per il terrore nel territorio europeo". Così su Twitter il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, commentando l'attacco vicino all'ex sede di Charlie Hebdo. "Piena solidarietà col popolo francese - aggiunge - di fronte a questa nuova prova". Michel ha concluso dedicando i suoi "pensieri alle vittime del vile atto di violenza". Il ministro dell'Interno francese, Gerald Darmanin e la sindaca di Parigi Anne Hidalgo sono attesi sul luogo dell'accoltellamento.

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