martedì 8 settembre 2020
Due dei quattro partiti al governo favorevoli a renderla illegale: «Ci vogliono sanzioni severe» Ma la formazione del premier Rutte si oppone. Al via un’indagine sul coinvolgimento della criminalità
Amsterdam

Amsterdam - Epa

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«È assurdo che in tempi di emancipazione e di lotta contro la violenza nei confronti delle donne la prostituzione nel nostro Paese rimanga legale. Per debellarla ci vogliono sanzioni severe per chi la esercita, ne usufruisce, la sfrutta». Con queste parole Anne Kuik, 33 anni, deputata olandese del partito di coalizione al governo Cda (cristiano-democratico), ha aperto il suo discorso presentando una mozione alla Camera bassa del Parlamento affinché si vieti «questa pratica che rende la donna un prodotto commerciabile, aumentando la disuguaglianza fra gli esseri umani, soprattutto i più fragili e indifesi». Secondo una statistica riportata dal quotidiano Ad attualmente nel famoso quartiere a luci rosse di Amsterdam de Wallen il 95 per cento delle prostitute viene dai Paesi poveri dell’Est Europa.

«Queste ragazze sono costrette a mercificare il loro corpo. Le escort che in televisione pubblicizzano il loro lavoro, affermando di farlo volontariamente e con piacere, in realtà hanno alle spalle dei traumi che non raccon- tano in tv...», ha sottolineato Anne Kuik. La quale spera di poter contare «sul sostegno delle nuove generazioni, anche di politici, per avvalorare la necessità di continuare a combattere per i diritti delle donne, contro una società sempre più egoista, materiale, indifferente verso i valori che dovrebbero costituirne la base». Il primo a chiedere di eliminare la prostituzione è stato proprio il movimento «dei giovani cittadini Exxpose», che ha proposto di seguire l’esempio della Svezia, per cui il sesso a pagamento è punibile fin dal 1999 (la pena è per il cliente, non per le ragazze).

Una norma grazie alla quale la prostituzione, soprattutto di strada, si è dimezzata. In Olanda si contano fra le 20 e le 30mila prostitute. Difficile un conteggio preciso a causa del «sottobosco » impossibile da registrare. Favorevole il partito Cu (cristiani uniti) che pure fa parte della coalizione di governo, ed il partito riformista Sgp. Contrari gli altri due partiti al governo, quello liberale del premier Rutte ( Vvd) e i D66, democratici di centro sinistra.

Per il primo la prostituzione deve rimanere legale, punto e basta; il deputato Achraf Bouali del D66 ha detto che lo considera un «mestiere come un altro, per guadagnarsi il proprio pane quotidiano». Tuttavia quest’ultimo, insieme al partito dei lavoratori (PvdA), ha lasciato aperta una strada per la continuazione del dialogo proponendo al governo un’approfondita ricerca sui vantaggi e svantaggi della proibizione o legalizzazione della prostituzione in altre nazioni, anche sulla base dell’aumento o diminuzione della criminalità nel suo circuito. Questo con l’obiettivo di creare un punto di apertura per affrontare il problema nel miglior modo possibile. Anne Kuik ha concluso la presentazione della sua mozione ammettendo che forse la prostituzione non verrà mai definitivamente sconfitta, «ma lo Stato deve impedire che avvenga con il suo benestare, come adesso, continuando ad offrirle il beneficio della legalità».

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