lunedì 19 gennaio 2015
Nelle violente manifestazioni contro le vignette su Maometto, cominciate venerdì scorso, sono almeno 10 le vittime. Proclamati tre giorni di lutto nazionale.
In Cecenia grande manifestazioni di piazza (FOTO)
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Almeno 45 chiese sono state date alle fiamme nel Niger durante le proteste contro la pubblicazione delle caricature di Maometto da parte di Charlie Hébdo: lo rende noto il governo di Niamey, che conferma che i morti nelle violenze sono almeno 10 e che ha indetto per le vittime tre giorni di lutto. Le proteste sono cominciate venerdì scorso e hanno presto assunto una chiara piega anticristiana. A Niamey due chiese sono state date alle fiamme da persone che manifestavano contro le vignette dedicate a Maometto del settimanale francese Charlie Hébdo. Sabato i dimostranti hanno attaccato una stazione di polizia e incendiato almeno due auto delle forze dell'ordine vicino alla principale moschea di Niamey, dopo che le autorità hanno vietato un incontro convocato dai leader musulmani locali. Un'altra chiesa e una residenza di un ministro degli Esteri sono stati dati alle fiamme nella città di Goure. Quattro predicatori musulmani che avevano organizzato l'incontro a Niamey sono stati arrestati. I manifestanti hanno bruciato la bandiera francese e hanno allestito blocchi stradali in centro. L'ambasciata francese a Niamey ha chiesto ai concittadini di non uscire per strada. La polizia ha risposto con gas lacrimogeni. "Hanno offeso il nostro profeta Maometto. Ecco cosa non ci è piaciuto", ha spiegato Amadou Abdoul Ouahab, che ha preso parte alla manifestazione. "Questa è la ragione per la quale abbiamo chiesto ai musulmani di venire, per poter spiegare loro ciò, ma lo Stato ha rifiutato. Ecco perché siamo arrabbiati oggi". Manifestazioni si sono tenute anche in altre città, inclusa Maradi, che si trova a circa 600 chilometri a est di Niamey, dove sono state incendiate due chiese.
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