mercoledì 20 maggio 2015
Installazione sui muri esterni della Maison des journalistes per sensibilizzare francesi e turisti (C. Eid)
I sunniti dell'Is verso Baghdad
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Quindici gigantografie sulla tragedia di Aleppo affisse sui muri esterni della Maison des journalistes di Parigi per sensibilizzare i francesi e non. Difficile, infatti, per i turisti che attraversano l’elegante Quinzième arrondissement per recarsi alla Torre Eiffel non accorgersene. L’inaugurazione di “Alep Point Zéro” (Aleppo Punto Zero) è avvenuta lo scorso 5 maggio alla presenza di Anne Hidalgo, sindaco della capitale francese.

All’interno, altre 60 fotografie riassumono la distruzione di una città una volta simbolo di dinamismo. L’autore è il siriano Muzaffar Salman, 39 anni, noto in Italia per aver vinto, a Roma nel 2006, il Premio del concorso internazionale “Sguardi incrociati” dedicato ai fotografi under 30. “Punto Zero”, spiega Salman, è il nome dato dalla gente di Aleppo ai varchi aperti nei muri delle abitazioni per poter passare di casa in casa sfuggendo ai cecchini. Passaggi che hanno collegato centinaia di case, creando così un unico spazio tra commercianti, contadini, operai e studenti. “Punto Zero” è anche, aggiunge, il livello di sensibilità della coscienza mondiale di fronte alla guerra in Siria. Salman ha lavorato per anni per il quotidiano siriano al-Watan.

Fino all’estate 2011, quando è stato licenziato per la sua partecipazione alla “manifestazione degli intellettuali”. Ha collaborato in seguito con diverse agenzie tra cui l’Associated Press e Reuters. Per le sue foto, il governo siriano lo ha arrestato. Fuggito dalla Siria, ha raggiunto prima il Libano per poi trovare rifugio in Francia presso la Maison des journalistes, che accoglie i giornalisti costretti all’esilio. La mostra durerà fino al 15 settembre.
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