venerdì 26 giugno 2015
​146 uccisi nelle strade e nelle case nell'assalto di ieri alla città protetta dai curdi. Molte le donne e i bambini. Gli osservatori: "È una vendetta dei jihadisti sui curdi". E 60mila nuovi sfollati nel nord-ovest dela Siria.
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​Sono almeno 146 i civili uccisi dai jihadisti dello Stato islamico (Is) nell'offensiva lanciata ieri contro la città siriana di Kobane, a maggioranza curda, alla frontiera con la Turchia. Il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman, ha accusato oggi il gruppo jihadista di aver compiuto uno dei suoi "peggiori massacri" in Siria.
Oltre a 120 civili massacrati "dall'Is nelle loro case o uccisi dai razzi o dai cecchini del gruppo" a Kobane, altri 26 civili sono stati uccisi in un villaggio situato nelle vicinanze. "Quando sono entrati in città, i jihadisti hanno preso posizione in edifici agli ingressi a Sud-Est e a Sud-Ovest e hanno sparato contro qualsiasi cosa di muovesse. Sono entrati incittà con l'intenzione di uccidere - ha aggiunto Abdel Rahman - corpi di civili, tra cui donne e bambini, sono stati trovati nelle case, molti nelle strade".
"I jihadisti sapevano che non potevano rimanere e controllare la città visto il numero di forze curde. Sono andati solo per uccidere e infliggere una sconfitta morale ai curdi", ha aggiunto. Anche un militante curdo, Arin Sheikhmos, ha accusato l'Is di aver compiuto "un massacro", affermando che "ogni famiglia a Kobane ha perso ieri un familiare". Secondo gli analisti, l'attacco è una sorta di "vendetta" dei jihadisti, che di recente sono stati più volte sconfitti nel Nord della Siria dai combattenti delle Unità di protezione del popolo curdo.  
60mila sfollati nel nord-estSarebbero 60mila gli sfollati a causa dell'attacco dei jihadisti contro la città di al-Hasaka, nella Siria nordorientale. Lo denuncia l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha).
Secondo le stime, altre "200mila persone potrebbero tentare di fuggiredalla città nelle prossime ore per dirigersi verso le zone settentrionali del governatorato, molto probabilmente verso Amuda e Qamishli".
L'Ocha, che si basa su dati forniti da partner locali e dal Dipartimento Affari Sociali del regime di Damasco, precisa che tra i circa 60mila sfollati, 50mila sarebbero rimasti comunque in città pur avendo abbandonato le proprie case, mentre altri 10mila si sarebbero diretti verso Amuda.
Secondo stime del 2011, nel governatorato di al-Hasaka vivevano 1,5milioni di persone, mentre la città omonima contava su una popolazione di 300mila persone. Al-Hasaka è divisa in una zona sotto il controllo delle forze del regime siriano e una controllata dalle Unità diprotezione del popolo (Ypg). Ieri sono finiti nelle mani dei jihadisti dell'Is i quartieri di Al-Nashwa e Al-Sharìa e una zona vicina al carcere centrale e al quartier generale della sicurezza nella parte meridionale esudoccidentale della città.
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