martedì 6 gennaio 2015
​Due attentati kamikaze nella provincia di Al-Anbar. Nei raid aerei contro i miliziani jhadisti: 60 morti. 
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​Due attentati kamikaze, seguiti da scontri nella provincia irachena di al-Anbar, hanno causato la morte di almeno 23 uomini delle forze di sicurezza. I kamikaze hanno attaccato una moschea nell'area di al-Jubba di al-Anbar, dove si riposavano le forze anti-jihadiste, e ucciso almeno 10 uomini; negli scontri seguiti agli attentati sono morti altri 13 uomini delle forze di sicurezza. Jubba si trova vicino la base aerea al-Assad, dove sono di stanza anche le truppe americane, e non lontano da Baghdad, in una zona che è stata teatro di pesantissimi scontri tra le forze di sicurezza e i jihadisti dell'Is. Nessuno ha ancora rivendicato gli attacchi, ma gli attentati con kamikaze sono una tattica utilizzata quasi esclusivamente dagli estremisti sunniti in Iraq, tra i quali gli jihadisti del califfato.

Sul fronte opposto un raid aereo delle forze della coalizione ha ucciso più di 60 miliziani dello Stato islamico (Is) che si erano riuniti per festeggiare il "matrimonio" di uno dei loro capi con una delle donne rapite nel distretto iracheno di Hit. Lo ha riferito un comandante delle forze tribali locali, lo sceicco Ashaur Hammadi, secondo cui "le informazioni in nostro possesso confermano l'uccisione di un gran numero di elementi" delle Stato islamico "nelle vicinanze di Albaker, nel distretto di Hit" da parte delle forze aeree della coalizione.

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