giovedì 1 ottobre 2009
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Dopo le Filippine e il Vietnam, ieri il tifone Ket­sana, indebolito ma sempre temibile, ha at­traversato la Cambogia e, dal pomeriggio, vaste aree di Laos e Thailandia, dove entro oggi do­vrebbe esaurire la sua corsa de­vastante attraverso il Sud-Est a­siatico dove sono morte 331 per­sone. Maggiormente colpite, le Filippine, con danni calcolati dal governo in 68 milioni di euro e 246 morti ufficialmente registra­ti. Mente la solidarietà interna­zionale risponde all’appello del governo di Manila (l’Unione eu­ropea ha stanziato 2 milioni di dollari e altri 2 milioni per gli altri paesi colpiti), an­che il Vietnam conta i danni e le vittime dopo che il fenomeno atmosferico, declassato a tempesta tro­picale, ha lasciato un paese devastato nella sua par­te centrale e 74 vittime. Dalla mattinata di ieri, Ket­sana sta portando forti piogge e estese inondazioni su ampie regioni del Laos e della Cambogia. In que­sto secondo Paese si registrano 11 vittime (tra cui un intero nucleo familiare seppellito dal crollo di un’abitazione) e decine di feriti in almeno cinque province interessate dalle piogge e dalle piene. Nes­suna vittima in Thailandia, dove sono state mobili­tati uomini e mezzi delle forze ar­mate. Le regioni orientali e set­tentrionali del paese, già dura­mente colpite dalle piogge mon­soniche, sono state interessate da estesi allagamenti, ma lo svuota­mento preventivo dei bacini ar­tificiali ha permesso di evitare danni maggiori. Proprio in Thai­landia, nella capitale Bangkok, durante i negoziati sul clima in corso, il più alto responsabile dell’Onu in materia di clima, Yvo de Boer, ha affermato che «la tempesta tro­picale è l’ultimo esempio, il più tragico, del cambia­mento climatico che ha colpito la regione», sottoli­neando che la lotta ai cambiamenti climatici è or­mai vitale per la regione Asia-Pacifico. Gli effetti del tifone a Giacarta
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