sabato 3 giugno 2023
Alla vigilia della commemorazione del D-Day di 79 anni fa, con un volo speciale dagli Stati Uniti sono in arrivati con qualche giorno d’anticipo 45 veterani americani. Ormai sono rimasti in pochissimi
Il presidente Emmanuel Macron a Colleville accoglie uno dei reduci nella commemorazione di tre anni fa

Il presidente Emmanuel Macron a Colleville accoglie uno dei reduci nella commemorazione di tre anni fa - ANSA

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Dicono spesso ancora cose come questa: «Ho solo fatto il mio dovere». Oppure: «Non perdete il senso della memoria, non dimenticate mai». O ancora: «Quello che provo oggi resta meraviglioso». E le loro testimonianze, adesso che sono in larga maggioranza dei centenari, paiono a tutti ancor più preziose. A 79 anni da quel fatidico giorno rimasto nella storia come il D-Day, l’arrivo progressivo in Normandia degli ultimi veterani dello Sbarco del 6 giugno 1944 è vissuto ormai come una specie di “collana” di piccole perle prodigiose. Da parte dei diretti interessati, in ogni caso, il segno di una volontà inalterabile e ammirevole di trasmettere ancora, nonostante tutto, la fiaccola inestimabile del ricordo.

Con un volo speciale dagli Stati Uniti, sono in particolare giunti con qualche giorno d’anticipo 45 veterani americani. E sulla pista dell’aeroporto di Deauville, la loro discesa lenta e visibilmente difficoltosa dal velivolo è stata accolta trionfalmente, fra applausi, abbracci, foto, prime dichiarazioni con un piglio che, malgrado le schiene più curve e l’andatura incerta, resta quello di autentici eroi. Anzi, eroi due volte, per la perseveranza, ogni anno, della loro presenza in Europa, malgrado lo scorrere degli anni.

Il 6 giugno, ad incontrarli per un omaggio solenne sarà anche il presidente francese Emmanuel Macron, che si recherà in Normandia per commemorare quella ritrovata libertà del secolo scorso. Di certo, pure un modo per ricordare il valore del legame transatlantico, al di là d’ogni possibile screzio e dei puri calcoli geopolitici del momento. Ma si tratterà pure di un’occasione profonda di riflessione, non solo per la Francia. Soprattutto perché una delle potenze fra i principali oppositori all’epoca del nazismo, la Russia erede dell’Unione Sovietica, ha riportato l’anno scorso l’orrore della guerra nel cuore del continente.

Un contesto che stravolge e disorienta tanti europei abituati da decenni proprio a quella pace per la quale caddero tanti compagni degli ultimi veterani in arrivo alla spicciolata sulle spiagge dello Sbarco. Su questo sfondo emotivamente così denso, la Normandia, consapevole del privilegio di poter meditare testimonianze d’eroi ormai rarissime, sfoggerà in questi giorni lo stesso colori di festa, nonostante il clima cupo nel continente. Sperando magari, fra auspici e preghiere, che un piccolo ‘anticiclone’ normanno di pace, libertà e senso di responsabilità possa alterare almeno un po’ il clima bellico, soffiando di nuovo beneficamente sull’Europa tormentata.

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