lunedì 19 dicembre 2016
Il mezzo ha travolto decine di persone a un mercatino natalizio: 29 in ospedale, molti i feriti gravi. La stessa tecnica della strage sulla Promenade. L'arcivescovo invita alla preghiera in cattedrale
Camion sulla folla, 12 morti. Chi è il sospetto attentatore
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Terrore a un mercatino di Natale, a Berlino. Un camion è entrato all'impazzata tra le bancarelle in una strada nel pieno centro della capitale tedesca, nel quartiere di Charlottenburg. Decine e decine le persone travolte. Ci sono almeno 12 morti e una cinquantina di feriti, di cui 29 ricoverati in condizioni serie, molti rischiano la vita. Dopo le prime incertezze, la polizia parla di un sospetto attacco terroristico. Un paio di ore dopo, riferisce la stampa statunitense, sarebbe arrivata anche la rivendicazione da parte del Daesh. In tarda serata, però, il ministro dell'Interno del land di Berlino, Andreas Geisel, ha detto che non c'è ancora chiarezza su quanto accaduto.

La Chiesa cattolica di Berlino invita tutti a pregare, oggi alle 12 nella cattedrale di Sant'Edvige. L'arcivescovo metropolita Heiner Koch si è detto "scioccato da quanto ha visto sulla piazza" stringendosi "nella preghiera alle vittime e ai loro familiari" e ringraziando "le forze di sicurezza e i sanitari che si stanno prodigando". Gli ha subito fatto eco il vescovo evangelico della capitale Markus Dröge: "Prego per i morti e per i feriti di questa serata - ha detto -, sono sconvolto da quanto è accaduto".

Il cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca, afferma in una nota: "Le notizie arrivate da Berlino mi hanno scosso profondamente. La violenza al mercato di Natale è il contrario di ciò che i visitatori desideravano. La mia solidarietà va alle famiglie dei morti e dei feriti. Pregherò per tutti. In questo momento difficile per la città di Berlino e per il nostro Paese, è importante che restiamo uniti".


Torna lo spettro di Nizza, dove persero la vita 86 persone. Era il 14 luglio scorso. A quel terribile gesto terroristico ha fatto scuola, evidentemente, tra i seguaci del Daesh (Isis), ora in forte difficoltà in Siria e Iraq.

L'attacco è scattato alle 20.15. Le persone in cerca di regali di Natale per i propri cari erano davvero molte. Anche perché questa è una zona commerciale molto importante. Vicino al luogo dell'attentato ci sono negozi e centri commerciali famosi e molto frequentati.


Sul suo account Twitter @PolizeiBerlin_E la polizia di Berlino ha invitato i cittadini a restare a casa e a non diffondere voci. Inoltre, dopo avere avvertito: "Stiamo lavorando a pieno ritmo", ha invitato chi disponesse di informazioni importanti di inviare tweet solo alla polizia, senza renderli pubblici.


Identificato il sospetto: è un immigrato pachistano

A colpire è stato un autotreno con a bordo due persone. Subito dopo la strage uno è saltato giù dal camion ed è corso via verso lo zoo. La polizia lo ha pero rintracciato e arrestato: si tratta di un profugo pachistano. Dell'uomo vengono diffuse per ora solo nome e iniziale del cognome: Nabed B. Si tratta, secondo il quotidiano Welt, di un giovane di 23 anni, che sarebbe stato registrato come profugo nel centro di accoglienza allestito nell'ex aeroporto di Tempelhof. L'altro uomo a bordo del tir è stato trovato ucciso. Potrebbe essere stato costretto a guidare fino al mercatino e poi ucciso dal dirottatore. Ma per il momento è solo un'ipotesi.

Il tir utilizzato per la strage ha targa polacca e appartiene a un'azienda di quel Paese. Stando a quanto riportato dal Guardian, l'azienda ha precisato che il veicolo proveniva dall'Italia e doveva consegnare il carico nella capitale tedesca. Il proprietario della compagnia di trasporti ha detto che l'autista alla guida del camion era suo cugino e che non era assolutamente il tipo di persona che si sarebbe macchiato di una cosa tanto atroce. Si rafforza dunque il sospetto che l'uomo sia stato sequestrato, costretto a lanciarsi sulla folla e poi ucciso.


L'Unità di crisi della Farnesina sta compiendo "verifiche" per accertare una eventuale presenza di italiani tra le vittime dell'attentato avvenuto a Berlino. Lo riferisce il profilo Twitter del ministero degli Esteri. "Si raccomanda ai connazionali di evitare la zona, tenersi informati sugli sviluppi della situazione e seguire le indicazioni delle autorità locali", si legge sul sito "Viaggiare sicuri", al quale il tweet della Farnesina rimanda.


Feste di Natale a rischio attentati

Il 26 novembre e il 5 dicembre a Ludwigshafen, nel sud ovest della Germania, un baby terrorista di 12 anni già radicalizzato e legato al Daesh aveva tentato la strage in un mercatino di Natale. Aveva piazzato per due volte una rudimentale bomba imbottita di chiodi che non era riuscito a far esplodere.

Pochi giorni prima, il 19 novembre, l'arresto di 7 terroristi islamici tra Marsiglia e Strasburgo, quasi tutti di ritorno dalla Siria e con contatti con il commando del Bataclan, aveva sventato attacchi simultanei nella stessa Marsiglia e a Parigi. Nel mirino Disneyland Parigi, i mercatini di Natale sugli Champs-Elysees, bistrot e stazioni metro. Che le feste di Natale in Europa fossero a rischio attentati lo si sapeva. Il 22 novembre il Dipartimento di Stato Usa aveva diffuso un warning diretto ai cittadini americani in viaggio in Europa: prestare la massima attenzione non solo nei Paesi già colpiti da attentati del Daesh e lupi solitari radicalizzati ma in tutta il vecchio continente. Secondo l'Amministrazione americana, le informazioni sulla possibilità di attacchi sul territorio europeo erano fondate e credibili. Come si è visto.

La Francia rafforza i controlli per il periodo natalizio

La Francia, il Paese più colpito dal terrorismo islamico sin da gennaio 2015 con l'attentato al settimanale satirico Charlie Hébdo, il 13 novembre con la strage di Parigi e il 14 luglio di quest'anno a Nizza, ha deciso di rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza ai mercatini natalizi dopo l'attacco a Berlino. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno.

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