venerdì 29 marzo 2024
L'incidente è avvenuto a circa 300 chilometri da Johannesburg. Si è salvata solo una bambina di 8 anni, in gravi condizioni. A bordo del pullman, un gruppo di parrocchiani del Botswana
Dopo essere precipitato in fondo a un burrone con un volo di 50 metri, il bus ha preso fuoco

Dopo essere precipitato in fondo a un burrone con un volo di 50 metri, il bus ha preso fuoco - SIPHIWE SIBEKO

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L’unica sopravvissuta all’incidente è una bambina di 8 anni, rimasta ferita in modo grave. Le vittime sono 45, tutti pellegrini del Botswana provenienti da una parrocchia della capitale Gaborone, che si stavano recando nella città di Moria per trascorrere le festività pasquali e partecipare a una funzione religiosa nella chiesa cristiana sionista di Saint Engenas. L’autobus sul quale viaggiavano si è schiantato contro una barriera, su una curva, precipitando per circa 50 metri da un ponte, è finito in un burrone e poi ha preso fuoco. È accaduto ieri sera in Sudafrica, nella provincia nord-orientale del Limpopo, tra le località di Mokopane e Marken, a circa 300 chilometri a nord di Johannesburg. Non si conoscono ancora le cause dell'incidente ma, dai primi accertamenti, sembra che l’autista abbia perso il controllo del mezzo.

Le operazioni di soccorso sono durante per tutta la notte ma le squadre dei vigili del fuoco hanno trovato difficoltà a raggiungere e recuperare i corpi sepolti tra le lamiere e sparsi tra le fitte sterpaglie e le rocce. Molti cadaveri sono irriconoscibili. Il ministro dei Trasporti, Sindisiwe Chikunga, si è recato sul luogo del disastro e ha detto che il governo sudafricano aiuterà a rimpatriare le salme e aprirà un’inchiesta sulle cause dell’incidente che ha colpito un'intera comunità religiosa. Anche il presidente Cyril Ramaphosa ha inviato le sue condoglianze al Botswana e ha promesso sostegno.

Il pellegrinaggio pasquale alla chiesa sionista di Moria attira ogni anno centinaia di migliaia di persone da tutto il Sudafrica e dai Paesi vicini. I sionisti cristiani richiamano le radici ebraiche della loro fede e usano parole tratte dalla tradizione israelitica nei loro riti ritenendo che al compiersi delle profezie, masse di ebrei accetteranno Gesù come loro messia.

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