lunedì 8 febbraio 2016
33 morti in due naufragi, 11 sono bambini. Neonata siriana morta di stenti in Turchia. Due donne irachene decedute di freddo dopo la traversata di un fiume tra Turchia e Bulgaria.
In fuga da Aleppo, bloccati al confine turco
Strage di bambini in fuga dalla guerra
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Nel giorno in cui Angela Merkel arriva ad Ankara per tornare ad affrontare la crisi dei rifugiati, nelle acque dell'Egeo si consuma l'ennesima strage.L'ultimo naufragio è avvenuto lunedì all'alba al largo della baia turca di Edremit, a poche miglia marine dall'isola di Lesbo, meta di molti dei 70 mila profughi sbarcati in Grecia dall'inizio dell'anno. Almeno 27 corpi, tra cui quelli di 11 bambini, vengono recuperati dalla Guardia costiera di Ankara quando un barcone in vetroresina si rovescia in mare dopo aver percorso appena due miglia. Ma le ricerche non si fermano, perché secondo il racconto dei sopravvissuti le persone a bordo sarebbero state una quarantina. Solo 4 sono i migranti soccorsi, all'appello ne mancano una decina.Il bilancio di vittime in mare dall'inizio dell'anno si fa così sempre più drammatico, con oltre 400 morti calcolati, la maggior parte dei quali proprio nell'Egeo. A poco sembrano servire i pattugliamenti, che le autorità turche assicurano di aver intensificato nelle località di partenza privilegiate dai migranti. L'incidente di oggi è avvenuto su una rotta finora poco battuta, in un probabile tentativo di evitare i controlli. I barconi diretti a Lesbo prendono spesso il mare alcune decine di km più a sud, dove la distanza dall'isola è minore. Anche per questo una ricostruzione iniziale - poi smentita dalle autorità di Ankara - parlava di un secondo naufragio al largo della località costiera di Dikili, la più vicina all'approdo di Mitilene, nella parte meridionale dell'isola.Ma non sono solo le tragedie del mare a uccidere i migranti. Oltre ai viaggi rischiosi nell'Egeo, anche le terribili condizioni dell'esodo biblico via terra mettono a rischio la vita dei più fragili. Una neonata siriana di un anno è stata trovata morta oggi alla stazione dei bus di Adana, nel sud della Turchia, dove la famiglia aspettava di salire su un bus che avrebbe dovuto portarla a Istanbul. Da lì, poi, avrebbero forse proseguito per tentare anche loro la traversata dell'Egeo. La piccola Garam era arrivata con la madre dopo un viaggio massacrante di oltre 100 km a piedi da Aleppo, in fuga da un conflitto sempre più violento. Secondo i primi accertamenti, a ucciderla sarebbero stati il freddo e la fame. Le autorità turche l'hanno trovata tra le braccia della madre Nesrin Berdos, di 33 anni, anch'essa provata dal lungo viaggio e ora in stato di shock. Morte per il freddo in BulgariaDue donne irachene di 14 e 30 anni sono morte e altre due persone sono in coma per ipotermia, dopo che con un gruppo di profughi hanno attraversato a nuoto un fiume che collega la Turchia alla Bulgaria, in una zona dove le temperature si aggirano attorno agli zero gradi. Lo hanno fatto sapere fonti del ministero dell'Interno di Sofia. Il gruppo, composto da 19 rifugiati tra cui 10 bambini, afferma di provenire dall'Iraq ma non possiede documenti di identità ed è entrato in Bulgaria ieri mattina.
Gli altri rifugiati sono stati trasferiti in ospedale, dove hanno riportato diversi gradi di ipotermia, sono in condizioni stabili e saranno successivamente trasferiti in un centro di accoglienza. Secondo le autorità di frontiera bulgare si tratta di membri di quattro famiglie, abbandonate dai trafficanti di persone nel loro viaggio verso l'Europa.
La Macedonia alza un secondo muro. In attesa di una decisione da Bruxelles prosegue l'isolamento di fatto della Grecia dal resto dell'Europa. La Macedonia ha iniziato a costruire una seconda barriera di filo spinato, a 5 metri da quella già tirata su a novembre, lungo gli oltre 30 km di confine con la Grecia. L'obiettivo è bloccare il flusso senza fine di migranti che dalla Turchia penetra senza difficoltà in Grecia e poi attraverso la Macedonia (non membro Ue) attraverso i Balcani procede verso l'Europa: dall'inizio dell'anno oltre 68.000 profughi, 4.000 le persone bloccate solo a gennaio.Merkel inorridita per i raid russiAvanza l'esercito siriano ad Aleppo, sostenuto dai raid russi e dall'Iran, e l'offensiva innesca una nuova ondata di profughi in fuga dal combattimenti. La Turchia, che già ospita 2,5 milioni di rifugiati, oggi ha parlato di altri 600mila persone che potrebbero mettersi in marcia in fuga dall'assedio di Aleppo. Tornata ad Ankara, per discutere di Siria e profughi, due drammi sempre più intrecciati, il cancelliere tedesco, Amgela Merkel, si è detta "sconvolta e inorridita" dalle sofferenze causate dai raid russi. "In queste condizioni è difficile negoziare la pace", ha aggiunto, senza nascondere la delusione dopo la sospensione dei colloqui di Ginevra. Tema centrale dell'incontro con il premier Ahmet Davutoglu, l'accordo tra l'Ue e Ankara per 3 miliardi di euro di aiuti alla Turchia in cambio di un freno all'ondata.
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