giovedì 15 gennaio 2015
Decine di fermi tra Francia, Belgio e Germania. Parigi: preso il quarto uomo. Gentiloni: allerta 7 su 10.
ITALIA Cento gli aspiranti jihadisti
La rete del terrore nel cuore d'Europa (R. Redaelli)
COMMENTA E CONDIVIDI
Una cellula jihadista sgominata in Belgio. E al suo interno, due sospetti fermati proprio mentre tentavano di entrare in Italia.A Parigi, nelle banlieu dell'Ile de France, l'arresto di 12 persone dell'entourage dei fratelli Kouachi e di Amely Coulibaly: tra loro anche il presunto quarto uomo responsabile della strage di Parigi. In Germania, un raid contro sospette cellule islamiste a Berlino.E ora in Italia, come ha riferito il ministro Gentiloni, l'allerta terrorismo è intorno al 7 su una scala di 10Maxioperazione in Belgio: 2 stavano per entrare in Italia. L'antiterrorismo europeo ha neutralizzato una cellula a Verviers, in Belgio: sono stati arrestate 15 persone, due proprio sul punto di entrare in Italia. "Stavano attraversando la frontiera proprio nel momento in cui i poliziotti al confine hanno ricevuto l'allerta dal Belgio e sono stati arrestati", ha raccontato una fonte della polizia. I due sospetti terroristi in fuga sono stati arrestati nella Savoia, nella regione di Chambery.Gli altri arresti sono avvenuti nella notte tra giovedì e venerdì nel quadro di un'operazione preparata da settimane per "smantellare una cellula terroristica e la sua rete logistica": si accingevano a "uccidere poliziotti in strada e nei commissariati", ha spiegato la procura belga. Nessuna conferma ufficiale su un piano per  rapire una personalità e decapitarla in pubblico. L'operazione è stata avviata dall'assalto della polizia a Verviers in cui sono morti due presunti terroristi, appena rientrati dalla Siria, e un terzo uomo è stato arrestato. Preparavano un'azione "entro pochi giorni", ha spiegato il magistrato belga, Thierry Werts. Il trio era in possesso di 4 fucili kalashnikov AK 47, oltre a pistole, munizioni, uniformi della polizia, cellulari, apparati per la comunicazione, documenti falsi e ingenti somme di denaro. Il gruppo, al cui interno c'erano alcuni membri che "avevano combattuto in Siria", progettava "attentati in tutto il Belgio", ha aggiunto un altro sostituto, Eric Van der Sijpt.In serata, la procura ha fatto sapere che cinque degli arrestati sono stati incriminati per "partecipazione ad attività di un gruppo terroristico"; tre sono stati messi in stato di fermo (uno è la persona rimasta ferita nell'assalto a Verviers); due sono stati "liberati con la condizionale". La procura belga ha anche fatto sapere che richiederà rapidamente l'estradizione dei due, di cui non sono note né l'identità né la nazionalità, che volevano arrivare in Italia. Nessun legame comunque tra gli arresti in Belgio e gli attentati a Charlie Hebdo della settimana scorsa. Parigi, arrestato il quarto uomo. A Parigi le indagini continuano. E ci sarebbe anche il "quarto uomo", il militante sospettato di aver aiutato Amely Coulibaly negli attentati parigini, tra i 12 arrestati nei raid notturni nella banlieue della capitale francese, ad altissima percentuale di residenti musulmani, originari, anche di seconda e terza generazione, dal Nord Africa. Due di loro erano amici di Coulibaly e avrebbero fornito un supporto logistico importante allo jihadista che ha ucciso prima una poliziotta a Montrouge e poi 4 ostaggi in un negozio kosher di Porte des Vincennes.Il "quarto uomo", come hanno ribattezzato i media francesi quello che è considerato il più stretto complice di Coulibaly e dei fratelli Kouachi, aveva acquistato in compagnia del 32enne militante dell'Isis la famosa Renault Megane utilizzata per sparare all'agente a Montrouge. L'uomo è stato formalmente identificato dalla proprietaria dell'auto venduta.Gli inquirenti sono arrivati a lui perchè hanno trovato la carta d'identità della madre, tracce del suo Dna all'interno del veicolo e grazie alle intercettazioni telefoniche. L'uomo, alto 1,95 e di corporatura forte, avrebbe anche fornito la moto Suzuki, con il gps disattivato, vista da diversi testimoni a Vincennes e di proprietà della madre. Si tratterebbe della persona che sparò a una jogger a Foutenay-aux-Roses, poche ore prima degli spari a Montrouge. Cinque dei proiettili rinvenuti a Foutenay-aux-Roses corrispondono all'arma ritrovata a Porte de Vincennes, dopo il sequestro degli ostaggi. L'altro amico di Coulibaly è finito in manette a Grigny, a sud di Parigi, e avrebbe fornito almeno un'arma allo jihadista.  Raid anche a Berlino. Oltre 200 agenti della polizia tedesca, infine, hanno effettuato venerdì all'alba un raid contro sospette cellule islamiste a Berlino, e arrestato due uomini di origine turche di 41 e 43 anni, sospettati di guidare "una cellula di (cinque) jiahdisti formata da turchi e russi dalla Cecenia e da Daghestan". Londra: un arresto. Le indagini non risparmiano neppure la Gran Bretagna: una ragazza di 18 anni è stata arrestata per terrorismo all'aeroporto di Stansted, quelo vicino a Londra dove fanno scalo in particolare i voli low-cost. L'Ue: allarme "foreing fighters". L'allarme terrorismo è al centro dell'agenda dei ministri degli Esteri Ue, che ne discuteranno lunedì prossimo a Bruxelles nella loro riunione mensile: prevenzione contro i 'foreign fighters', scambio europeo dei dati e delle informazioni, contrasto alla radicalizzazione dell'opinione pubblica, le crisi regionali che "alimentano questo fenomeno" (Siria, Iraq, Libia, Yemen e i territori nei quali opera Boko Haram in Africa Occidentale). Il tema sarà approfondito il 9 febbraio, prima del summit Ue del 12.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: