lunedì 5 novembre 2018
In un videomessaggio l'appello ai leader di Usa, Gran Bretagna e Canada. Scarcerati i 150 manifestanti islamisti fermati sabato
Il marito di Asia Bibi, Ashiq Mash (Ansa)

Il marito di Asia Bibi, Ashiq Mash (Ansa)

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Il marito di Asia Bibi, Ashiq Masih, ha lanciato un appello a Donald Trump, Theresa May e Justin Trudeau per chiedere asilo politico per lei e la sua famiglia negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada, Paesi dove la comunità pakistana è numerosa. «Fate il vostro meglio per aiutarci», ha chiesto nel videomessaggio, registrato sabato 3 novembre.

«Chiedo al primo ministro della Gran Bretagna di aiutarci a uscire dal Pakistan e darci asilo se può» dice Ashiq Masih nel videomessaggio, parlando lentamente in una spoglia stanza bianca in un luogo sicuro in Pakistan. Il video è stato visto dal britannico Observer, citato dal Guardian.

L'avvocato di Asia Bibi, Saif-ul-Mulook, che ha salvato la cristiana dall'impiccagione, ha già lasciato il Pakistan temendo per la sua vita dopo le minacce da parte degli islamisti radicali.

Rilasciati i 150 dimostranti fermati sabato

Sono stati rilasciati i 150 manifestanti estremisti islamici fermati sabato in Pakistan per aver attaccato la polizia e per aver commesso atti vandalici in segno di protesta per l'assoluzione dellla madre cristiana che ha trascorso otto anni in carcere dopo la condanna a morte nel 2010 per blasfemia. Dopo la sentenza, il governo ha vietato ad Asia Bibi di lasciare il Pakistan fino a quando la Corte suprema non si pronuncerà sul ricorso già presentato dall’accusa.

«Abbiamo arrestato persone sospettate di aver ferito poliziotti, danneggiato la proprietà pubblica e privata», ha spiegato il portavoce della polizia del Punjab Basharat Ali. L'intervento è stato coordinato dalle amministrazioni provinciali e dalle agenzie federali su indicazione del ministero degli Interni di Islamabad.

La furia degli estremisti islamici

Per tre giorni il gruppo islamista Tehreek-Labbaik Pakistan (Tlp) ha paralizzato il Paese con proteste di piazza, dopo che la Corte suprema aveva disposto il rilascio di Asia Bibi. Le proteste erano state sospese sabato, dopo che il governo aveva accettato di non opporsi a una petizione con la quale si richiedeva la revisione della sentenza della Corte suprema, prendeva provvedimenti per «evitare a Bibi di lasciare il Paese» e rilasciasse le persone arrestate durante le proteste.

«Il governo ha accettato di rilasciare la nostra gente, ma invece di farlo ha lanciato una repressione», ha detto il portavoce del Tlp, Zubair Kasuri. Secondo lui, nella notte tra sabato e domenica erano stati arrestati oltre 500 uomini di Tlp. «La strategia del governo di usare impropriamente l'accordo e di arrestare la nostra gente invece che i miscredenti sarà dannosa per la pace», ha detto Kasuri.

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