L'urlo della flottiglia delle famiglie davanti a Gaza: liberate gli ostaggi

Diverse barche a vela partite dal porto di Ashkelon per gridare messaggi ai propri cari ancora prigionieri di Hamas. Una sfida alle autorità israeliane
August 6, 2025
L'urlo della flottiglia delle famiglie davanti a Gaza: liberate gli ostaggi
Aron Gilboa (Forum famiglie degli ostaggi) | Due imbarcazioni della flottiglia
Finché si trattava della “Freedom Flottila” la Marina israeliana non ha avuto dubbi: intervenire, abbordare, arrestare gli attivisti. Ma da poche ore in navigazione verso Gaza c’è la "Flottiglia 50", guidata dal
Forum delle famiglie degli ostaggi
, salpata dal porto turistico di Ashkelon verso le acque di Gaza. «Durante la navigazione, nel punto più vicino alle coste di Gaza, le famiglie degli ostaggi grideranno messaggi ai loro cari, sperando che questi messaggi li raggiungano e diano loro speranza», hanno spiegato dal Forum. Più di 20 persone sono salite a bordo di diverse barche a vela che sono salpate dalla città costiera di Ashkelon portando bandiere gialle e cartelloni con le immagini degli ostaggi, mentre gridavano i loro nomi.

Una sfida anche alle autorità israeliane, accusate di avere messo in secondo piano la sorte dei 50 ancora nelle mani di Hamas, di cui solo 20 ritenuti ancora in vita. «Le dichiarazioni sulla conquista di Gaza e sull'espansione dei combattimenti - è l’accusa che arriva dalla barca a vela - mettono i nostri cari a rischio immediato di morte e sparizione. Riportare a casa tutti i 50 ostaggi è l'unica vera immagine di vittoria».
Una delle imbarcazioni della flottiglia, davanti alla costa di Gaza - Aron Gilboa (Forum famiglie degli ostaggi)
Una delle imbarcazioni della flottiglia, davanti alla costa di Gaza - Aron Gilboa (Forum famiglie degli ostaggi)

Parlando in inglese attraverso un megafono, Yehuda Cohen, il cui figlio Nimrod è tenuto prigioniero a Gaza, grida: «Mayday, mayday, mayday. Abbiamo bisogno di tutta l'assistenza internazionale per salvare i 50 ostaggi che sono tenuti prigionieri da Hamas da quasi due anni. Per favore, abbiamo bisogno dell'aiuto internazionale».
Una delle imbarcazioni della flottiglia, davanti alla costa di Gaza - Aron Gilboa (Forum famiglie degli ostaggi)
Una delle imbarcazioni della flottiglia, davanti alla costa di Gaza - Aron Gilboa (Forum famiglie degli ostaggi)

La Marina israeliana ha monitorato la navigazione ma ha evitato di intervenire e bloccare una missione che, a quanto si apprende, è solo all’inizio e che nel giro di pochi giorni potrebbe diventare una “Dunkirk umanitaria”, si lasciano sfuggire alcuni attivisti, alludendo alla colossale operazione di salvataggio dei soldati inglesi, intrappolati sulle coste francesi della Manica durante la seconda guerra mondiale, portati in salvo da decine di imbarcazioni civili salpate dall’Inghilterra. Uno scenario che le forze armate israeliane non potrebbero affrontare senza incorrere nel rischio di incidenti e ripercussioni internazionali.

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