La "Colomba d'oro" a tre reporter palestinesi

Due dei premiati non sono stati autorizzati a lasciare Gaza per ricevere il riconoscimento
October 18, 2025
La "Colomba d'oro" a tre reporter palestinesi
La cerimonia di consegna del Premio in Campidoglio
Da oltre due anni, la Striscia è blindata alla stampa internazionale. A impedire che la guerra si consumasse nel silenzio mediatico totale sono stati i reporter gazawi. Freelance, in gran parte, che hanno continuato a lavorare sotto le bombe, divenendo, al contempo, narratori e protagonisti. Per il loro coraggio, Archivio Disarmo ha scelto di assegnare la Colomba d’oro 2025 a Aya Ashour, originaria dell’enclave e collaboratrice de “Il Fatto Quotidiano”, Fatena Mohanna, fotoreporter e Alhassan Selmi reporter e videomaker. Solo Aya Ashour ha potuto ritirare ieri in Campidoglio il Premio, organizzato col sostegno di Legacop, poiché studia in Italia. I colleghi, nonostante numerosi appelli, non sono stati autorizzati a lasciare Gaza. "Faremo di tutto perché Fatena e Alhassan possano venire a Roma - ha sottolineato Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo -. Nello stesso tempo siamo qui anche per ribadire il nostro impegno affinché l’Italia renda attuabile, nell’ambito del riconoscimento dei diritti politici del popolo Palestinese, a cominciare da quello di disporre di un proprio Stato sovrano, anche il pieno diritto a un’informazione libera e indipendente".  Aya Ashour ha voluto dedicare il prestigioso premio al suo popolo: "Ora dobbiamo alzare ancora di più le nostre voci per un vero cambiamento e per chiedere che i responsabili del genocidio siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Questa è la nostra responsabilità collettiva”. Da Gaza City, nel frattempo, Fatena Mohanna e Alhassan Selmi hanno voluto far sentire la propria voce. "La Colomba d’oro non è solo un riconoscimento del mio lavoro, è un segno che le nostre voci da Gaza riescono ad andare oltre questi confini. È un sollievo pensare che anche nei momenti più bui, le persone  ontinuano a credere nella pace, nella giustizia e nell’umanità", ha detto Mohanna, mentre Selmi ha aggiunto: "Dopo due anni di sofferenze in questa situazione così difficile e pericolosa, siamo fortunati perché siamo sopravvissuti. Dedico questo premio ai miei colleghi giornalisti. A quelli che sono vivi e a quelli che sono morti”. La Colomba dedicata alla personalità internazionale è stata assegnata al Comitato Internazionale della Croce Rossa, la storica organizzazione umanitaria che, con imparzialità e indipendenza da oltre 160 anni opera per la protezione delle vittime dei conflitti armati e per la promozione del diritto Internazionale umanitario. La presidente, Mirjana Spoljaric, prima donna a ricoprire l'incarico, nel ritirare il premio ha detto: "Il rispetto del diritto internazionale umanitario è la chiave per rimuovere gli ostacoli alla pace e gettare le basi per la riconciliazione. Quando le città vengono distrutte e gli ospedali bombardati, si spezzano le fondamenta della società e si gettano i semi di nuove violenze. Le regole della guerra rappresentano uno degli strumenti più potenti nella lotta per la vita, la sicurezza, la dignità e, in definitiva, la pace”.

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