Israele, Usa, Hamas: a Sharm el-Sheik sono iniziati i colloqui per la pace a Gaza

Trump apre: una settimana per la prima fase. Il gruppo islamista smentisce di aver iniziato a recuperare i corpi degli ostaggi
October 6, 2025
Cominciano oggi in Egitto i colloqui indiretti tra Israele e Hamas sul piano Trump per Gaza, con l'obiettivo di liberare i rimanenti 48 ostaggi (una ventina sarebbero vivi) e porre fine a due anni di devastante guerra nella Striscia. Le trattative, alla vigilia del secondo anniversario del massacro del 7 ottobre, si tengono nella località turistica di Sharm el-Sheikh nella penisola del Sinai. La delegazione di Hamas è guidata da Khalil al-Hayya, sfuggito al raid israeliano su Doha del 9 settembre. A capo di quella israeliana ci sono il ministro degli Affari strategici e stretto consigliere del premier Benjamin Netanyahu, Ron Dermer,  e i responsabili dei servizi segreti dello Shin Bet e del Mossad. Attesi anche l'inviato speciale della Casa Bianca, Steve Witkoff, e il genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner.
Annunciato il 29 settembre, il piano statunitense prevede un cessate il fuoco, il rilascio entro 72 ore degli ostaggi, il ritiro graduale dell'esercito e il disarmo di Hamas. Trump ha scritto su Truth:  «Mi è stato detto che la prima fase (dei negoziati su Gaza) dovrebbe essere completata questa settimana, e sto chiedendo a tutti di agire velocemente. Continuerò a monitorare questo 'conflitto' che dura da secoli. Il tempo è essenziale o seguirà un massacro, qualcosa che nessuno vuole vedere!». Secondo un alto funzionario di Hamas, questa mattina sono previsti colloqui preliminari al Cairo con mediatori egiziani e qatarini, prima dell'inizio dei negoziati veri e propri. I miliziani palestinesi e i loro alleati hanno smentito di aver già cominciato a recuperare i corpi degli ostaggi deceduti e di essere pronti a consegnare le armi.
Nonostante le richieste di Trump di una interruzione «immediata» dei bombardamenti, l'esercito israeliano ha continuato i suoi attacchi su Gaza, uccidendo quasi 60 persone nelle giornate di sabato e domenica, secondo fonti palestinesi. Netanyahu ha promesso il suo sostegno al piano di Trump, ma ha avvertito che il suo esercito rimarrà nella maggior parte della Striscia di Gaza, di cui controlla circa il 75%. Hamas, da parte sua, non ha menzionato la questione del suo disarmo, un punto chiave della proposta di Trump, e ha insistito sul «ritiro totale israeliano». Il piano, tuttavia, esclude qualsiasi ruolo per Hamas «nella governance di Gaza» e prevede l'esilio dei suoi combattenti. Se i negoziati falliranno, «riprenderemo la lotta», ha avvertito il capo di stato maggiore israeliano, Eyal Zamir.

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