In Germania la Afd parte all'attacco del “bilancio di guerra”
Polemiche sulle spese per la Difesa e propaganda dell'estrema destra in vista delle prime elezioni comunali dell'era governativa del cancelliere Merz

Il governo Merz è pronto ad investire 600 miliardi di euro per Difesa e sicurezza entro la fine della legislatura. Mai un governo tedesco, dalla fine della Seconda Guerra mondiale, aveva investito così tanti soldi in armi e nella Bundeswehr. La conferma dal bilancio per il 2025 approvato dal Bundeskabinett. La nuova legge finanziaria prevede una spesa complessiva per Difesa e sicurezza di 86 miliardi per l’anno in corso. L’esecutivo intende aumentare gli investimenti progressivamente fino al 2028, anche attraverso misure straordinarie che prevedono prestiti e sgravi fiscali per le aziende che investiranno nel settore delle armi.
“L’approvazione di questo bilancio potrebbe rappresentare la svolta economica ed industriale per il nostro Paese”, ha sottolineato Christian Haase, esperto di politiche finanziarie della Cdu. Il ministro delle Finanze, il nuovo leader socialdemocratico Lars Klingbeil, è convinto che il bilancio 2025 e quello del 2026 apriranno la strada a nuovi investimenti che consentiranno alla Germania di “riprendersi dalla debole situazione economica ed affrontare al meglio le nuove sfide geopolitiche”.
“L’approvazione di questo bilancio potrebbe rappresentare la svolta economica ed industriale per il nostro Paese”, ha sottolineato Christian Haase, esperto di politiche finanziarie della Cdu. Il ministro delle Finanze, il nuovo leader socialdemocratico Lars Klingbeil, è convinto che il bilancio 2025 e quello del 2026 apriranno la strada a nuovi investimenti che consentiranno alla Germania di “riprendersi dalla debole situazione economica ed affrontare al meglio le nuove sfide geopolitiche”.
Ma per Klingbeil e la Spd ci saranno presto nuove sfide interne da affrontare: “Intendiamo avviare un piano in grado di creare posti di lavoro, modernizzare il nostro Paese”. Ma il partito di maggioranza dell’esecutivo, l’Unione Cdu/Csu del cancelliere Friedrich Merz, continua a spingere per una riforma radicale del complesso e costoso stato sociale della Germania federale. “Non siamo più in grado di sostenere il nostro welfare – ha ribadito Merz anche dopo l’approvazione del bilancio – con la riforma del Bürgergeld (reddito di cittadinanza) potremmo risparmiare almeno 5 miliardi di euro”. I cristiano-democratici vogliono tagliare il reddito di cittadinanza a chi si rifiuta di lavorare e anche a stranieri e rifugiati e modificare i sistemi pensionistico e sanitario La Spd su alcuni temi non intende cedere, il taglio dello stato sociale significherebbe rinunciare a dei principi fondanti della socialdemocrazia e rischierebbe di creare una spaccatura, forse irreparabile, tra base e vertici del partito.
Gli esperti di bilancio dell'opposizione, la sinistra radicale Die Linke e i Verdi, hanno sottolineato che quest'anno il nuovo debito ammonterà a oltre 140 miliardi di euro in termini reali, poiché oltre ai prestiti nel bilancio di base, saranno contratti debiti anche per i fondi speciali per la Bundeswehr e le infrastrutture. Afd ha definito il bilancio 2025 “una giungla di finanziamenti”. La destra ultranazionalista vorrebbe abolire subito il Bürgergeld per risparmiare almeno 15 miliardi di euro all’anno. La legge di bilancio dovrà essere approvata dal Bundestag entro il 19 settembre. Il 14 settembre la prima prova elettorale per il governo Merz, l’esecutivo delle porte chiuse a migranti e richiedenti asilo e dei mega-investimenti in armi e Difesa: sono in programma le elezioni comunali nel Nordreno-Vestalia, il land più popoloso, con circa 20 milioni di abitanti e con il maggior numero di stranieri della Germania federale. Si teme una crescita di Afd, al livello federale gli ultimi sondaggi danno l’ultradestra al 25%, dietro all’Unione con il 27%, la Spd è tra il 13 ed il 15%.
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