Il “piano Trump” per la Palestina assomiglia al "piano Biden"
di Camille Eid
Il documento presentato dal presidente americano lunedì, come la panacea del conflitto a Gaza, altro non è che una miscellanea dei progetto dell'odiato predecessore e della proposta franco-saudita

Scostandosi dal proprio scioccante progetto iniziale (in cui c'era e c'è lo zampino dell'ex premier britannico Tony Blair e del genero Jared Kushner) sulla creazione di una “Riviera” immobiliare a Gaza, il presidente Donald Trump ha inserito nel suo nuovo piano diversi elementi già proposti dal suo (odiato) predecessore Joe Biden oppure compresi nella proposta saudita-francese. Non è più questione, dunque, dell'espulsione di due milioni di gazawi verso l'Egitto o la Giordania, ma rassicurazioni che “nessuno sarà costretto a lasciare Gaza e coloro che desiderano andarsene saranno liberi di farlo e liberi di tornare”. Non è nemmeno più questione di costruire alberghi di lusso per nababbi, bensì il ripristino delle infrastrutture, ospedali e panifici “a beneficio della popolazione di Gaza”.
L'ex presidente Biden aveva presentato inaspettatamente, il 31 maggio 2024, un piano in tre fasi per mettere fine al conflitto. La prima fase era costituita da un cessate il fuoco provvisorio di sei settimane, con uno scambio tra ostaggi e prigionieri, e l’arrivo di aiuti umanitari in grande quantità a Gaza. La seconda fase prevedeva “una interruzione permanente delle ostilità” con il ritiro delle forze israeliane. Un'impostazione che, ai tempi, non ha voluto condividere, facendo capire che un’interruzione permanente delle ostilità era impensabile fino a quando non sarebbe stato raggiunto l’obiettivo della distruzione di Hamas. Infine, nella terza fase, creare le condizioni per un percorso politico. A grandi linee ciò che l'ultimo punto del piano di Trump chiama “avviare un dialogo tra Israele e i palestinesi per concordare un orizzonte politico per una coesistenza pacifica e prospera”.
Ed è qui che i due piani divergono. Nel gennaio 2024 Joe Biden aveva esposto in un’intervista riportata dalla Cnn la sua versione della soluzione dei “due popoli, due Stati”: creare uno Stato palestinese demilitarizzato su cui Israele possa esercitare il proprio controllo di sicurezza. In sostanza, un protettorato sotto il controllo israeliano più che uno Stato vero e proprio. Oggi, come sottolineato dallo stesso Netanyahu, uno Stato palestinese “non è nemmeno scritto nell'accordo”. Come per altri piani disattesi, la Pax trumpiana sarà messa alla prova dei fatti.
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