Hong Kong, è Jimmy Lai l'eroe della libertà di stampa

Il premio dei giornalisti internazionali all'editore che si è battuto contro il regime, appoggiando le proteste. Ora rischia l'ergastolo per la legge sui media imposta da Pechino
October 15, 2025
Hong Kong, è Jimmy Lai l'eroe della libertà di stampa
Jimmy Lai ha 77 anni e rischia l'ergastolo a Hong Kong/ WEB
Jimmy Lai è, sul piano politico oggi, il simbolo della resistenza a Hong Kong. È una resistenza non tanto a un regime illiberale, quanto ai tentacoli che da esso hanno gradualmente strangolato le libertà di questo Stato, togliendo alla Regione autonoma speciale cinese le sue caratteristiche primarie di indipendenza e perseguendo con intransigenza ogni individuo o gruppo che abbia cercato di rimarcarne unicità e apertura globale. Contrariamente a tanti altri, Lai non ha scelto la resa o la fuga davanti ai rischi crescenti. Ha scelto di restare continuando attraverso le  testate del suo piccolo “impero” editoriale, Next Digital, a contrastare l’ondata repressiva e il soffocamento della società civile. Fino a quando ha dovuto cedere alle pressioni e all’arresto dei suoi manager e chiudere nel 2021, il quotidiano in lingua cinese Apple Daily, che aveva fondato nel 1995.
Oggi, in attesa di un verdetto che potrebbe condannarlo all'ergastolo in base alla Legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nel 2020, in condizioni di salute precarie, il 77enne Lai resta un esempio di coerenza e di impegno professionale e civico che ha portato anche l’Onu a condannare la persecuzione a cui è sottoposto. Sono tante le iniziative per chiederne la libertà e per ricordarne l’impegno democratico e ora anche la concessione del premio come "Eroe della libertà di stampa" dell'International press institute (Ipi) e dall'International media support (Ims), reti impegnate nella difesa dell’indipendenza dell’informazione e della libertà di espressione. Il premio sarà consegnato il 24 ottobre a Vienna, durante il Congresso mondiale dell'Ioi e ritirato dal figlio, Sebastien Lai.
«I premiati di quest'anno esemplificano le minacce che i giornalisti affrontano in tutto il mondo, mentre l'autoritarismo avanza e l'impunità persiste» ha dichiarato Scott Griffen, direttore esecutivo dell'Ipi, che ha aggiunto: «Con questo premio, onoriamo il loro coraggio, il loro impegno e la loro eredità, ribadendo al contempo l'urgente appello a proteggere la libertà di stampa come pilastro di ogni società libera».
«Mio padre ha coraggiosamente sacrificato tutto per i principi essenziali dell'umanità» e per questo, ha commentato il figlio alla notizia dell’assegnazione del premio, occorre fare «tutto il possibile per garantire il suo rilascio immediato e incondizionato».
Nato in piena guerra civile tra comunisti e nazionalisti, Lai si rifugiò a 12 anni a Hong Kong, allora colonia britannica. Qui, partendo dall’impiego come apprendista in una fabbrica tessile iniziò a costruire una fortuna economica che culminò con la nascita del marchio di abbigliamento Giordano, di grande diffusione in Asia. Questo successo gli diede la possibilità di fondare Next Digital, responsabile del settimanale Next Magazine e del quotidiano Apple Daily centrali nella rivendicazioni democratiche, non solo di Hong Kong, nel periodo post-Tienanmen.
Nel 2020, dopo la repressione delle estese proteste avviate dalla richiesta di fermare l’estensione a Hong Kong della legge cinese sulla sicurezza nazionale, l’imprenditore era stato arrestato con l’accusa di «collusione con forze straniere» e di «pubblicazioni sediziose». Il processo, conclusosi lo scorso agosto dopo quasi due anni di rinvii intercalato con altri procedimenti per reati di tipo finanziario, per “assemblea illegale” e per “organizzazione di manifestazione non autorizzata” che già gli hanno aperto le porte del carcere, potrebbe portare all'ergastolo.
Significativamente l’Indice 2025 della libertà di stampa di Reporters senza frontiere ha registrato il crollo di Hong Kong dalla 18esima posizione di vent’anni fa alla 140esima di oggi, con la madrepatria cinese oggi al 178mo posto su 180 Paesi e territori considerati.

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