Dublino, altra notte di proteste contro i migranti: 23 arresti

Gli scontri che fanno da cornice alle elezioni presidenziali di domani sono alimentati da forte tensione sociale
October 23, 2025
Dublino, altra notte di proteste contro i migranti: 23 arresti
Un uomo riprende un veicolo della polizia dato alla fiamme durante una protesta contro i migranti a Saggart / ANSA
A poche ore dal voto per le presidenziali, in Irlanda sono scoppiati di nuovo gravi scontri di piazza che mettono in luce le fratture profonde di una società alle prese con paura, disinformazione e rabbia sociale. Nelle notti del 21 e 22 ottobre Dublino è stata teatro di violenze e devastazioni nei pressi del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Citywest, con scene di caos che hanno evocato la memoria dei disordini dello scorso anno, quando tensioni simili avevano scosso il centro della capitale irlandese dopo un accoltellamento davanti a una scuola.
Auto incendiate, barricate e lanci di bottiglie contro la polizia hanno trasformato le strade del quartiere occidentale di Saggart in un campo di battaglia. Le forze dell’ordine hanno dispiegato circa trecento agenti, mezzi blindati e idranti nel tentativo di ristabilire l’ordine. Dietro gli scontri, scoppiati dopo l’arresto di un uomo accusato di aggressione sessuale a una bambina, si nasconde una rabbia più profonda, alimentata da tensioni sociali e paure legate all’immigrazione, che riemergono proprio nel momento in cui il Paese si prepara a scegliere il suo nuovo presidente.
Ieri, durante la seconda notte di disordini, la polizia ha arrestato 23 persone mentre due agenti sono finiti in ospedale, ma l’indagine è in pieno svolgimento e sono attesi ulteriori arresti. Il primo ministro Micheál Martin ha condannato fermamente l’accaduto, ribadendo che «non c’è alcuna giustificazione per atti di tale brutalità».
Al cuore della questione c’è una confluenza complessa di fattori: la rabbia per l’accaduto, la diffusione rapida della mobilitazione tramite social network, e l’ingerenza – secondo gli investigatori – di gruppi organizzati che avrebbero sfruttato la situazione per incitare all’azione violenta contro il centro colpito che ospita richiedenti asilo. Queste tensioni riflettono anche una mutazione del sentimento pubblico nei confronti dell’immigrazione: un recente sondaggio ha rilevato come circa il 59 per cento degli intervistati in Irlanda sia a favore di politiche migratorie più restrittive.

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