Cristiani perseguitati nel mondo, mobilitati in mezzo milione

Parte la campagna internazionale di sensibilizzazione di Aiuto alla Chiesa che soffre
November 14, 2025
Cristiani perseguitati nel mondo, mobilitati in mezzo milione
Acs
Rosso come il sangue di chi è perseguito a causa della propria fede. È il colore che illuminerà chiese, palazzi e luoghi simbolici delle città di tutto il mondo, da Roma a Bogotà passando per Vienna, Berlino, Lisbona, Amsterdam, Londra, Parigi, Dublino, Berna, Budapest, Ottawa e Città del Messico. L’iniziativa, in programma da oggi fino al 23 novembre, è parte del Red Week 2025, la campagna internazionale promossa dalla fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle persecuzioni dei cristiani e, più in generale, sul diritto alla libertà religiosa nel mondo. Veglie, marce, concerti, conferenze ed incontri scolastici dedicati al tema coinvolgeranno, questa è la stima degli organizzatori, almeno mezzo milione di persone.
Per la prima volta, il 19 novembre, si tingerò di rosso anche la sede del Parlamento Europeo di Bruxelles. Secondo l’ultimo rapporto sulla libertà religiosa diffuso il mese scorso dall’Aiuto alla Chiesa che Soffre sono 220 milioni le persone perseguitate nei cinque continenti. Raggiungono invece quota 413 milioni i cristiani che subiscono gravi violazioni nell’espressione della propria fede. Tra i Paesi in cui l’oppressione dei cristiani è particolarmente acuta, incattivita della combinazione tra regime ed estremismo religioso, c’è il Pachistan. È da Islamabad, non a caso, che arriva l’ennesima testimonianza dell’oppressione subita dai cristiani. Haroon Shehzad, 49enne di Sargodha, nella provincia di Punjab, dove si concentra il maggior numero di battezzati, era stato accusato di blasfemia per aver per aver condiviso sui social, senza alcun commento, un brano tratto dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi. Il post, risalente a luglio 2023, era stato interpretato da un musulmano locale come un insulto. Da qui è nata la rivolta che ha costretto la famiglia di Haroon, e decine di altri cristiani, a scappare abbandonando le proprie abitazioni. Haroon è stato arrestato, processato e infine assolto, la scorsa settimana, da una sentenza della Corte distrettuale. Oggi è un uomo libero ma i suoi legali temono per la sua vita perché potrebbe essere vittima di un attacco extragiudiziale. 

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