Novanta e più. E la capacità di far domande che dicono tutto
di Redazione
Gentile direttore, dal giorno dell’elezione del caro Papa Francesco attendo di poter terminare la recita del Padre Nostro dicendo: «non abbandonarci alle tentazioni e liberaci dal maligno»
Gentile direttore,
dal giorno dell’elezione del caro Papa Francesco attendo di poter terminare la recita del Padre Nostro dicendo: «non abbandonarci alle tentazioni e liberaci dal maligno». Perché aspettare tanto? Passando al Venezuela, perché la violenza della repressione, quando tutti sanno che sono poveri e dovrebbero rivolgersi alle Nazioni Unite e al Fondo monetario internazionale? Ciò non è fatto neanche dal presidente Maduro. Ancora: qualche sera fa guardavo un importante Tg3, al momento dell’apertura dell’edizione perché mai sulla destra del televisore, a corredo di un titolo, è apparso l’azzurro Lago Aral, prima del Mar Caspio e poi del Mar Nero? Ma se sanno ormai tutti che quel lago dell’Uzbekistan è un deserto da più di 7 anni? Se vuol cestinare il tutto, lo può fare perché fra poco compirò 94 anni. Molto cordialmente mi creda il suo
dal giorno dell’elezione del caro Papa Francesco attendo di poter terminare la recita del Padre Nostro dicendo: «non abbandonarci alle tentazioni e liberaci dal maligno». Perché aspettare tanto? Passando al Venezuela, perché la violenza della repressione, quando tutti sanno che sono poveri e dovrebbero rivolgersi alle Nazioni Unite e al Fondo monetario internazionale? Ciò non è fatto neanche dal presidente Maduro. Ancora: qualche sera fa guardavo un importante Tg3, al momento dell’apertura dell’edizione perché mai sulla destra del televisore, a corredo di un titolo, è apparso l’azzurro Lago Aral, prima del Mar Caspio e poi del Mar Nero? Ma se sanno ormai tutti che quel lago dell’Uzbekistan è un deserto da più di 7 anni? Se vuol cestinare il tutto, lo può fare perché fra poco compirò 94 anni. Molto cordialmente mi creda il suo
Stefano Cavalli San Giuliano Milanese
Non cestino un bel niente, gentile e caro signor Cavalli. Per prima cosa le faccio tanti auguri di mantenere questa verve e la capacità di interrogarsi così a fondo sui fatti del mondo e auguro a me stesso di averne altrettanta se mai arriverò a scalare le sue stesse vette... Davanti alle ultime due domande, non c’è da dare risposta, mi limito a togliermi il cappello davanti al suo modo di mettere il dito nella piaga (la tragedia in cui è stato precipitato da corruzione e chavismo un Paese grande e potenzialmente ricco come il Venezuela; la superficialità e l’imprecisione che dovrebbero essere sempre evitate da chi fa il mio mestiere). Quanto al primo punto, gentile amico, abbia pazienza: sul testo italiano del Padre Nostro non delibera il Papa (che la pensa, più o meno, come lei), ma i vescovi italiani e la questione sarà definitivamente sciolta nell’Assemblea straordinaria della Cei che si riunirà dal 12 al 14 novembre prossimi.
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