
Finire gli studi, cominciare a lavorare, costruire una famiglia. Magari già con la presenza di uno o due bambini piccoli. Succede di rado, visti gli effetti sempre più pesanti del nostro inverno demografico. Ma succede. E, quando succede, neomamme e neopapà, con quegli ultimi appelli così ostici e con la fatica di una tesi da completare, rischiano un’overdose di incombenze pressanti, oltre che di preoccupazioni. In casi come questi, di fronte studenti e studentesse cioè che sono anche lavoratori/lavoratrici e genitori, l’atteggiamento delle università è tradizionalmente indifferente. Della serie, “se non ce la fai, pazienza. Non è affare nostro”. Ha quindi il sapore delle iniziative controcorrente e coraggiose la decisione del Libero Istituto universitario Carlo Cattaneo di Castellanza (Liuc) di lanciare un progetto dedicato in modo esplicito alle neomamme e ai neopapà che hanno l’obiettivo di completare il percorso di studi e portare avanti la carriera lavorativa, senza stop forzati legati alla gestione degli impegni familiari. Possono aderire genitori futuri e neogenitori (fino ai 3 anni di età del bambino), compresi coloro che si sono rivolti all’affido e all’adozione, sempre fino ai 3 anni d’età.
Come mai la Liuc ha pensato a un percorso per sostenere i neogenitori universitari, anche se rappresentano una percentuale irrisoria rispetto al totale degli iscritti? «Saranno pochi – osserva il rettore Anna Gervasoni - ma sappiamo che ci sono ragazzi e ragazze in queste condizioni che hanno rinunciato all’iscrizione e che, magari, con il nostro progetto, ora potranno pensare di regalarsi una laurea in economia o in ingegneria, quelle più richieste dal mercato. Sono più spesso le neomamme a rinunciare alla laurea e al lavoro. In Italia abbiamo la necessità di ridurre il gap tra le mamme che lavorano, ancora troppe poche, e quelle costrette a rinunciare. Si tratta di una perdita molto grave per il sistema Paese. Se grazie a questo pacchetto di supporto – osserva ancora il rettore – possiamo aiutare qualche neomamma a qualificarsi meglio per riproporsi sul mercato del lavoro, vorrà dire che la nostra idea non è stata vana». Stesso discorso, naturalmente, anche per i neo-papà.

Ma cosa prevede il progetto? Innanzi tutto, una serie di benefit: supporto di un tutor/mentor didattico, supporto psicologico e motivazionale attraverso il Servizio counseling & Well-Being dell’Università, possibilità di recupero per appelli d’esame in caso di malattia del figlio/a o altre cause certificate (es. vaccinazioni, inserimento al nido), tutor amministrativo per iscrizioni e istanze, percorso di placement personalizzato per il (re)ingresso nel mondo del lavoro. Inoltre, saranno messe a disposizione specifiche borse di studio a favore dei neo genitori.
Tutte le informazioni su https://laureeliuc.it/programma-neo-genitori/. «La Liuc – prosegue Anna Gervasoni – vuole aiutare concretamente le mamme e i papà in questa delicatissima fase della loro vita e di quella dei loro figli: abbiamo pensato ad un “pacchetto” di misure (analogamente a quanto abbiamo già fatto per gli sportivi) che spaziano in diversi ambiti per coniugare l’aspetto più strettamente didattico con quelli legati alla burocrazia, alla conciliazione studio – famiglia e al collocamento lavorativo».
Per potenziare il progetto con l’introduzione di borse di studio, l’Università intende anche coinvolgere aziende interessate a sostenere neo mamme e neo papà. Non solo: le aziende potranno anche impegnarsi nel placement o re-placement e avranno un canale preferenziale nel poter selezionare le laureate e i laureati. Le imprese possono segnalare la loro candidatura a fundraising@liuc.it e placement@liuc.it
«Riteniamo fondamentale – conclude Gervasoni – coinvolgere anche soggetti esterni all’università per un progetto il più ampio e condiviso possibile. La garanzia di un sostegno sul piano del diritto allo studio è uno dei punti cardine del progetto, ma teniamo molto anche alla creazione di un network di aziende sensibili al tema per l’inserimento lavorativo. Decidere di intraprendere un percorso universitario in un momento così carico di responsabilità familiari è una scelta importante e per nulla scontata: vogliamo che gli studenti che aderiranno al programma possano contare su prospettive il più possibile concrete per il post laurea. Infine, ci auguriamo che il progetto possa offrire anche uno spunto di riflessione più ampio su questi temi, in linea con i valori di cui la Liuc si fa portavoce».