martedì 19 marzo 2024
Nel quarto trimestre del 2023 una flessione dello 0,1% a fronte di un aumento del 4% negli altri Paesi
Operai edili al lavoro

Operai edili al lavoro - Fotogramma

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Stipendi sempre più leggeri in Italia e non solo per colpa dell’inflazione. A ridursi, in controtendenza rispetto a tutta Europa, anche il costo orario del lavoro che comprende i costi salariali (la retribuzione diretta, i premi e le indennità percepite dal lavoratore) e i costi non salariali (i contributi sociali e le imposte a carico dei datori di lavoro). Nel quarto trimestre del 2023 si è contratto dello 0,1%. Una piccola flessione che, paragonata alla situazione generale, rappresenta un consistente freno a mano al potere d’acquisto dei lavoratori italiani.

Il costo orario del lavoro è aumentato del 3,4% nell'area dell'euro e del 4% nell'Unione Europea, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Il dato ufficiale dell’Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea, diffuso oggi indica l’Italia come l’unico Paese con un segno negativo. Nello specifico i costi delle retribuzioni orarie sono aumentati del 3,1% nell’Eurozona e del 3,8% nell’Unione Europea, mentre la componente non salariale è aumentata rispettivamente del 4,2 e del 4,6%. In Italia al contrario le retribuzioni si sono ridotte dello 0,1% e le tasse sul lavoro dello 0,2%.

I maggiori aumenti del costo orario salariale per l'intera economia sono stati registrati nei Paesi dell'Est: Romania (16,9 %), Ungheria (16,3 %), Croazia (16%), Polonia (13,1 %) e Slovenia (12,5 %). Altri quattro Stati membri dell'Ue hanno registrato un aumento superiore al 10 %, vale a dire: Bulgaria (11,9 %), Lituania (11,2 %), Lettonia (11,1 %) ed Estonia (10,9 %). Il tasso di crescita annuale del costo orario del lavoro nel terzo trimestre del 2023, è stato rivisto al ribasso dal 5,3 % al 5,2 % per l'area dell'euro e dal 5,7 % al 5,6 % per l'Ue.

Danimarca, Germania e Irlanda sono i Paesi in cui in costo del lavoro è cresciuto meno (rispettivamente dell’1,9, del 2,2 e de 2,5%) ma per gli ultimi due l’Eurostat spiega che ci sono motivazione tecniche legate nel caso dell’Irlanda alla graduale eliminazione delle sovvenzioni ai salari introdotte durante la pandemia. Nel caso della Germania da una variazione delle fonti di dati.

In Italia, il costo medio del lavoro è pari a 29,4 euro all’ora, in linea con la media europea (30,5 euro). L’incidenza delle tasse sulla spesa complessiva a carico del datore di lavoro è in media pari al 27,8%, tre punti percentuali in più rispetto all’Unione Europea.

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