giovedì 30 giugno 2011
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Aumento sì, ma molto graduale e assai ritardato. La norma sull’innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia delle donne nel settore privato ci sarà nella manovra, ma non partirà dall’anno prossimo, come previsto in una delle prime bozze circolate.Attualmente il requisito anagrafico è di 60 anni. Per il progressivo innalzamento per arrivare a regime a 65 anni, ha preso quota nelle ultime ore l’ipotesi di farlo partire gradualmente dal 2020, anziché dal 2015 o da ancora prima come pareva in un primo tempo. L’adeguamento a 65 anni, in entrambi i casi, avverrebbe in un arco di tempo piuttosto lungo, circa 10 anni. Confermato, invece, l’anticipo al 2014 dell’aggancio automatico alle speranze di vita per tutte le pensioni. Stop alla rivalutazione delle pensioni elevate (cinque volte sopra il minimo Inps) e in arrivo anche la stretta sulle pensioni di reversibilità nei casi di matrimoni tra il titolare anziano e una partner giovane. Si tratta della norma che la Lega chiama "anti-badante" e che dovrebbe riguardare gli ultra settantenni che sposano donne con 20 anni in meno.
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