martedì 11 aprile 2023
La strategia di Lisbona indica l'occupazione femminile al 60%. Se oggi l'avessimo già attuata, ci avrebbe portato a un incremento del 7% del Pil
Donne divise tra lavoro e famiglia

Donne divise tra lavoro e famiglia - Archivio

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L'Italia «sta migliorando» sulla parità di genere, ma «tanto lavoro deve essere fatto affinché i principi siano effettivi ed estesi a tanti settori e ambiti. Dobbiamo guardare gli elementi negativi su cui dobbiamo lavorare, a partire dalle disuguaglianze nel mercato del lavoro e dall'occupazione femminile», su cui «molto abbiamo da recuperare rispetto all'obiettivo della strategia di Lisbona che la indica al 60%. Se oggi l'avessimo già attuato, ci avrebbe portato a un incremento del 7% del Pil». Lo sottolinea la ministra del Lavoro Marina Calderone. Tra i dati, Calderone sottolinea che l'indice di uguaglianza di genere del 2022 elaborato dall'Eige, l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, «ci dice che l'Italia sta migliorando anche se ha un quoziente di 65 su 100, tre punti al di sotto della media comunitaria». La parità di genere, prosegue, «non è solo da declinare in termini giuridici, ma in termini di valore e di sostenibilità delle azioni. È un pilastro della sosteniblità sociale e anche all'interno del Pnrr è un obiettivo, un filo conduttore di molte azioni e interventi. Obiettivo a cui si uniformano anche le aziende e a cui guardano gli investitori». Bisogna «garantire uguali condizioni di lavoro e di opportunità, garantire l'indipendenza economica alle donne e consentire che la conciliazione familiare coinvolga tutti i componenti», evidenzia ancora la ministra, sottolineando anche che il Paese «si è dotato di strumenti come la certificazione e - ricorda - le linee guida sulla parità di genere nella Pa firmate dall'onorevole Bonetti e dall'allora ministro Brunetta. L'Italia è ricca di buone prassi e buona volontà, ora sta a noi tradurla in azioni concrete e soprattutto considerare che garantire alle donne di esprimere i loro talenti è una necessità e un valore». Purtroppo continuano a resistere le discriminazioni contro le donne alla ricerca di lavoro. Secondo l'Osservatorio Jobiri, confusione, solitudine e rassegnazione sono le principali emozioni che interferiscono negativamente sulla motivazione e la concentrazione delle candidate: il 71% delle candidate avverte una forte confusione; il 69% prova solitudine; il 45% delle donne si sente rassegnata. Oltre ai blocchi emotivi, sono evidenti le difficoltà relative alla costruzione di un cv efficace, allo skill gap e alle capacità di presentarsi in maniera efficace a un recruiter: l’83% delle candidate in maternità non ha fatto ricorso a momenti di formazione; il 39% delle intervistate non possiede le soft skill richieste nell’annuncio; l’86% non inserisce parole chiave nel curriculum. In Italia sono ancora troppe, poi, le candidate non pronte tecnicamente e psicologicamente a sostenere adeguatamente un colloquio di lavoro, in tutte le fasi del percorso: nel pre-colloquio, l’83% delle candidate non raccoglie informazioni sul recruiter; durante il colloquio, il 55% non dimostra entusiasmo per l’azienda o la posizione; nel post-colloquio, il 92% delle intervistate non invia mail di ringraziamento ai selezionatori. A rendere questo quadro ancora più allarmante sono, anche, le discriminazioni che le donne continuano a subire in tutte le fasi del processo di ricerca del lavoro: nella fase di candidatura, il 71% delle candidate è incappata in annunci discriminatori; in fase di colloquio, il 56% delle intervistate ha ricevuto domande sullo stato matrimoniale; in fase contrattuale, il 68% ha ricevuto un’offerta di stipendio più bassa rispetto ai colleghi. Infine, a condizionare la vita professionale delle donne è la mancanza di un supporto adeguato da parte di servizi al lavoro offerti da scuole, enti di formazione, Università, Centri per l’impiego e Sportelli lavoro: il 98% delle candidate segnala l’inadeguatezza dei software; il 97% delle intervistate lamenta l'insufficienza di banche date con offerte. «Questo Osservatorio nasce con l’obiettivo di identificare gli ostacoli e le barriere che le donne devono, purtroppo, ancora oggi affrontare nella ricerca del lavoro e nel progresso della carriera - afferma Claudio Sponchioni, ceo e co-fondatore di Jobiri -. Siamo al fianco di tutte le candidate, ma per far sì che tali fenomeni si riducano drasticamente, è necessario coinvolgere le istituzioni, le organizzazioni e i singoli cittadini nella lotta contro la discriminazione di genere e la promozione di una cultura del lavoro sana».

Buone pratiche certificate in 264 imprese

«Il ministero è anche impegnato sul programma del Pnrr relativo alla certificazione della parità di genere per le aziende. Tutti gli step sono stati raggiunti secondo i tempi previsti. Accredia, l'ente italiano di accreditamento, ha già abilitato 23 organismi di valutazione che a loro volta hanno certificato finora 264 imprese. Un buon numero, considerato che è in piedi da pochi mesi». Lo ha affermato la ministra per la Famiglia, natalità e pari opportunità Eugenia Roccella. «Per promuovere la certificazione delle sole piccole e medie imprese - ha precisato Roccella - sono stati stanziati due milioni e mezzo di euro per attività di accompagnamento e cinque milioni e mezzo per la copertura dei costi di certificazione. Nel 2023, in collaborazione con Unioncamere, il sistema di certificazione verrà ulteriormente promosso e diffuso». La Roccella ha poi sottolineato che «il nuovo Codice degli appalti prevede la premialità per le imprese che rispettano la parità di genere, il cosiddetto "bollino rosa"», che è stato addirittura potenziato. Nel provvedimento di riordino del sistema degli incentivi alle imprese, «è stata introdotta fra i principi generali la valorizzazione del contributo delle donne alla crescita economica e sociale della nazione ed è stato previsto, fra i criteri per la redazione di un Codice degli incentivi, il riconoscimento di una premialità alle imprese che valorizzano la quantità e qualità del lavoro femminile, nonché il sostegno alla natalità». «La chiave di volta per una effettiva parità, che è poi anche la chiave di volta per una ripresa demografica, sta nella capacità di costruire un'organizzazione del lavoro che non penalizzi la maternità - ha sostenuto Roccella - che non la consideri un di meno rispetto al tempo lavorativo, una sospensione dannosa quasi al pari di una malattia, ma che rispetti pienamente la libera scelta di chi vuole diventare madre, senza costringerla ad adeguarsi ad un modello lavorativo disegnato sul maschile». «Il mio ministero - ha proseguito - è certamente impegnato su questo fronte. Si tratta di un fatto di giustizia sociale e anche di un investimento sul futuro della società. Finché le donne si sentiranno sostanzialmente costrette a scegliere tra la realizzazione personale e la realizzazione di un desiderio di maternità (che i dati Istat ci dicono essere intatto nel tempo), non si può sperare in una ripresa della natalità». «Abbiamo già realizzato dei primi interventi nella legge di Bilancio, dal potenziamento dei congedi parentali - un primo segnale al quale intendiamo farne seguire altri, man mano che si libereranno risorse - alla decontribuzione per l'assunzione di donne e giovani. Per promuovere una cultura d'impresa, e in generale una cultura socio-economica favorevole alla parità di genere, abbiamo inoltre messo in campo un Codice di autodisciplina per le aziende sul quale stiamo attivando un confronto con le parti sociali e le organizzazioni di categoria. Il Codice è articolato su tre punti: la continuità di carriera delle madri, le iniziative di prevenzione e cura dei bisogni di salute e l'adattamento dei tempi e modi di lavoro». «Ancora l'85% delle dimissioni femminili nel mercato del lavoro è connesso alla maternità, è successivo alla maternità. Le imprese possono svolgere un ruolo decisivo, sia nella creazione di un ambiente accogliente, sia nella costruzione di un vero welfare di prossimità e dell'armonizzazione vita-lavoro», ha sottolineato Roccella.

Dalla formazione Stem alle carriere al Wow

Partito il Next-Gen Project, il progetto educativo realizzato da Codemotion e da Bending Spoons. Il progetto è nato per colmare il divario di genere nelle materie Stem (Scienze, Technologia, Ingegneria, Matematica) e si rivolge a 200 studentesse delle scuole secondarie di II grado. La piattaforma degli sviluppatori e l'azienda internazionale tech di Milano spiegano che Next-Gen Project si snoda in 400 ore di contenuti didattici e 104 laboratori per completare la formazione e l'obiettivo del progetto è fornire alle studentesse le competenze necessarie in materia di coding e Intelligenza Artificiale, per realizzare progetti e soluzioni software originali sul tema del cambiamento climatico. Next-Gen Project vede già coinvolte diverse scuole tra Milano, Torino, Roma e Catania. Nel corso del progetto, le studentesse di questi istituti avranno l'occasione di approfondire il linguaggio di programmazione Javascript, con il quale si interfacceranno per creare prototipi interattivi di servizi innovativi, progetti di data visualization, software e arte generativa. Ulteriore obiettivo sarà l'esplorazione delle potenzialità più recenti di coding e machine learning, come assistenti virtuali, generatori di immagini o AI art. Alle studentesse, infine, verrà proposto di applicare le nozioni apprese, attraverso un uso creativo e consapevole della tecnologia, al tema del cambiamento climatico e di elaborare possibili soluzioni in base agli insegnamenti del corso. Anche Birra Peroni, in collaborazione con l’ente non profit di formazione Elis, ha lanciato STEMtoBEer, programma dedicato alle professioni Stem e rivolto alle studentesse e agli studenti delle classi IV e V di Istituti tecnici con indirizzo di Studi Agraria, Chimica Materiali e Biotecnologie, Meccanica Meccatronica. Il programma, partito in sei istituti di Bari, Roma e Padova, le tre città dove sono presenti gli stabilimenti di produzione dell’azienda, coinvolgerà in questo primo anno più di 250 ragazze e ragazzi con il duplice obiettivo di orientamento e superamento degli stereotipi di genere ancora molto presenti in queste professioni. STEMtoBEer si svilupperà su più momenti in cui le studentesse e gli studenti avranno la possibilità di conoscere da vicino diverse professioni Stem all’interno dell’azienda birraia, ascoltare le storie di donne di Birra Peroni che hanno intrapreso una carriera Stem e infine partecipare ad una serie di colloqui di selezione. Ma non finisce qui: a supporto del progetto, l’azienda assicura sei stage per le studentesse con l’obiettivo di contribuire in modo concreto ad aumentare la diversità di genere nelle professioni tecnico-scientifiche. In Grenke – società specializzata nel noleggio operativo di beni strumentali e tecnologie per il business - il 62% della popolazione è composta da donne, di cui il 40% nel management e il 33,3% nel management committee. Inoltre, a valle dell'audit effettuato per la certificazione del Winning Women Institute sulla parità di genere, è emerso che non sussistono divari retributivi tra donne e uomini con le medesime responsabilità e funzioni. L'obiettivo è sostenere la genitorialità e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro femminile, in linea con gli obiettivi di sostegno alla genitorialità e di contrasto alla denatalità. In quest'ottica sono state coinvolte non solo le lavoratrici madri, ma anche i padri per sostenere e promuovere la diffusione di una cultura di equa co-responsabilità nell’educazione e nella cura dei figli e del caring in generale. Per accompagnare le mamme all’integrazione tra tutti i suoi ruoli di vita, viene attivato il programma di Lifeed – azienda di education technology attiva sul versante Life Based Learning. Attraverso un particolare metodo di formazione aziendale, vengono forniti strumenti per trasformare gli eventi della vita delle persone in soft skill. Il percorso formativo accompagna la persona durante tutto il periodo, valorizzando le competenze genitoriali come risorse fondamentali anche per il proprio sviluppo professionale. Mentre Würth Italia, azienda della distribuzione di elementi di fissaggio e montaggio, organizza il Workshop di empowerment femminile Wow: Women of Würth, in programma giovedì 20 aprile dalle ore 08 alle ore 12.30 presso l’Hotel NH Napoli Panorama (Via Medina, 70, Napoli). Il workshop mira a potenziare l'acquisizione di talenti del territorio campano ed è rivolto a studentesse universitarie, neolaureate e (neo)diplomate interessate a confrontarsi con professioniste d’azienda, per un arricchimento reciproco in grado di facilitare networking e consapevolezza delle proprie competenze e attitudini che possono fare la differenza nel mercato del lavoro attuale. Durante il workshop ci sarà l’opportunità per le partecipanti di ascoltare sia le testimonianze di professioniste dell’area Sales di Würth Italia che di donne imprenditrici campane; uno spazio della giornata verrà dedicato alla consulenza di carriera grazie al contributo di una special guest: l’influencer Fabiana Andreani, che con oltre 270mila follower sulla piattaforma digitale TikTok è diventata la “zia” di orientamento e lavoro più social d’Italia. Per maggiori info e iscriversi al workshop: https://www.wuerth.it/lavoraconnoi/wow-women-of-wurth/.

La nuova normativa dell'Unione Europea

Fine del segreto retributivo e spostamento dell'onere della prova dal dipendente al datore di lavoro: sono questi i due strumenti chiave della nuova normativa contro il divario salariale con cui l'Eurocamera vuole porre fine ad una delle più comuni discriminazioni di genere sul posto di lavoro. Stando a uno studio del Parlamento Ue, le donne in Europa guadagnano ancora il 13% in meno degli uomini, dato che scende al 4% in Italia. Proprio per colmare questo divario gli eurodeputati hanno approvato, con una risoluzione regole chiare e vincolanti per tutti i 27 Paesi membri dell'Unione. Il sì della mini-plenaria di Bruxelles è arrivato a larga maggioranza: 427 i favorevoli, 79 i contrari e 76 astensioni. Grazie alle nuove regole «sono finiti i giorni in cui le persone venivano pagate di meno solo per ciò che erano», si tratta di «un gigantesco salto di qualità verso l'uguaglianza, soprattutto per le donne», è stato il plauso della presidente del Pe Roberta Metsola. «Un lavoro equo merita un salario equo. Le donne devono sapere se i loro datori di lavoro le trattano in modo equo», ha sottolineato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Con le nuove norme, che attendono ora la ratifica del Consiglio Ue, non saranno più permesse clausole contrattuali che limitino i lavoratori a rivelare la propria retribuzione o a chiedere informazioni sul salario di altre categorie di lavoratori. Le norme infatti sono particolarmente chiare sulla questione della trasparenza: i rappresentanti dei lavoratori avranno il diritto di ricevere informazioni chiare e complete sui livelli retributivi individuali e medi suddivisi per genere. Nuove regole anche per gli avvisi di posto vacante che dovranno riportare denominazione neutre delle posizioni lavorative.

Migliaia di opportunità di lavoro

L'Agenzia per il lavoro Etjca, sempre attiva nella ricerca e selezione di personale specializzato da inserire in diversi ambiti specifici, propone nel mese di aprile oltre 1.800 posizioni lavorative su tutto il territorio nazionale. In Lombardia segnala posizioni come tecnico progettista senior, operaio laminatore/finitore, addetti carico e scarico bagagli presso l’aeroporto di Milano Malpensa e uno junior permanent recruiter. In Piemonte si ricercano consulenti commerciali junior e senior plurimandatari, due montatori elettromeccanici che si occupino dell'assemblaggio di componenti meccaniche, motori aspiranti, conoscenza cablaggi quadri elettrici, effettuazione test sui prodotti, e un assistente alla poltrona. In Veneto si seleziona un impiegato contabile, addetti al magazzino e addetti al montaggio. In Liguria si ricerca un addetto alla vigilanza non armata, un macellaio e un tecnico controllo commesse e gestione acquisti. In Emilia-Romagna sono richiesti un impiegato amministrativo contabile, un magazziniere e un cuoco. In Umbria, dove si selezionano diversi scaffalisti, tornitori-fresatori e operai metalmeccanici. Nel Lazio ci sono opportunità come elettricista industriale e aiuto elettricista. In Toscana si assumono un montatore meccanico, uno junior production data entry e un meccanico veicoli industriali. Sempre in Toscana, la Filiale di Santa Croce sull’Arno ricerca risorse per corso di formazione gratuito sulla lavorazione del pellame, finalizzato all’inserimento lavorativo in azienda. In Sardegna si ricercano addetti al desk noleggio auto all’aeroporto di Olbia e un credit analyst. In Sicilia si ricercano un geometra, un capocantiere, un elettricista, un idraulico e un manutentore generico. In Puglia si ricercano un fustellatore, operai elettrici specializzati, un responsabile di magazzino. I potenziali candidati possono consultare il database di offerte di lavoro oppure inviare la candidatura spontanea attraverso il sito.www.etjca.it. Adecco, società specializzata di The Adecco Group che sviluppa e valorizza il capitale umano, seleziona oltre 200 figure professionali per azienda del settore dei servizi aeroportuali che saranno inserite nella zona di Roma, presso l’aeroporto di Fiumicino, in qualità di addetti al carico/scarico bagagli e addetti allo scalo a partire da inizio giugno. Le figure ricercate sono, in particolare:

  • 150 addetti al carico/scarico bagagli (part time 5 ore su turni)
  • 70 addetti scalo (part time 6 ore su turni)

Le risorse selezionate parteciperanno a un corso di formazione della durata massima di tre settimane, propedeutico all’inserimento in azienda. Al termine del corso, ai candidati verrà offerto un contratto diretto con l'azienda della durata di 3/6 mesi, part time e su turni. Per i candidati che ambiscono alle posizioni di addetti al carico/scarico bagagli, si richiede il possesso di diploma e patente B, disponibilità a lavorare su turni, attitudine al lavoro di gruppo e affidabilità e precisione. È prevista la possibilità di essere coinvolti in successive esperienze in aeroporti all’estero. Tra i requisiti richiesti per la figura di addetti allo scalo, vi sono il possesso di un diploma o di una laurea, una fluente conoscenza della lingua inglese, disponibilità a lavorare su turni, attitudine al lavoro di gruppo, affidabilità e precisione. Maggiori informazioni ai seguenti link:

Anche il Gruppo Chiesi è costantemente alla ricerca di nuovi profili professionali da inserire nelle diverse funzioni aziendali in base all’esperienza e alle aree di competenza. Le ricerche di personale variano, l’azienda cerca sia neolaureati, per opportunità di stage, sia profili professionali di diverse seniority. Il processo di selezione è globale e comune a tutto il Gruppo. Le singole posizioni lavorative vengono poi gestite dal Paese dove si apre la singola opportunità professionale. Il primo contatto avviene tra il candidato e il recruiter/Hr manager di riferimento, per proseguire con un colloquio con il futuro manager diretto e, in alcuni casi, con il manager di funzione. Per alcuni profili, in base a necessità specifiche, è previsto anche un percorso di valutazione. Si offrono diverse tipologie contrattuali: dallo stage, ai contratti a tempo determinato e indeterminato. Sono previste opportunità per i neo-laureati, a cui vengono offerti stage retribuiti di minimo sei mesi, che spesso si trasformano in assunzioni a tempo indeterminato. È previsto un percorso strutturato per tutti i neo-assunti, che prevede momenti di accompagnamento più informali con il proprio responsabile diretto e i colleghi, fino a percorsi formativi più formali pensati per accompagnare l’inserimento dei nuovi assunti e far conoscere loro la cultura e i valori aziendali. I candidati possono inviare il proprio curriculum a: https://careers.chiesi.com o il profilo Linkedin del Gruppo Chiesi.










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