lunedì 5 dicembre 2022
"Per gli esercenti rischi economici inferiori con i pagamenti digitali". In commissione Bilancio si accende il dibattito. La premier Meloni ieri su Facebook: sfavorisce la nostra economia
La Banca d'Italia: il tetto al contante contrasta l'evasione
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L’innalzamento del tetto dei pagamenti in contanti, da due a cinquemila euro, e della soglia al di sotto della quale gli esercenti possono rifiutare i pagamenti elettronici (dagli attuali 30 euro a 60) senza incorrere in sanzioni, finiscono nel mirino della Banca d’Italia. Le due misure “rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del paese che anima il Pnrr e con l'esigenza di continuare a ridurre l'evasione fiscale" ha sottolineato Fabrizio Balassone, capo del servizio Struttura economica del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia nel corso delle audizioni in commissione Bilancio. Appena qualche giorno fa la Corte dei conti che aveva spiegato che le due misure, tra le più discusse tra quelle contenute nella prima manovra del governo Meloni, non sono “coerenti con l’obiettivo di contrasto all’evasione fiscale previsto nel Pnrr”, e ricordato che in realtà sulle microtransazioni molti istituti bancari hanno azzerato i costi per i commercianti. Secondo uno studio del Politecnico di Milano per gli acquisti superiori ai 15 euro la media del costo delle transazioni è dell'1,5%. Da parte sua il contante porta con sé balzelli nascosti (costi di trasporto, rischio di furti, errori umani sui resti) pari all’1,1% della transazione.

Proprio di questi costi nascosti ha parlato Balassone. "Nostre stime relative al 2016 indicano che, per gli esercenti, il costo del contante in percentuale dell'importo della transazione è superiore a quello delle carte di debito e credito" ha detto sottolineando che i limiti all'uso del contante rappresentano un ostacolo per diverse forme di criminalità ed evasione. “In particolare soglie più alte favoriscono l'economia sommersa; c'è inoltre evidenza che l'uso dei pagamenti elettronici, permettendo il tracciamento delle transazioni, ridurrebbe l'evasione fiscale" ha aggiunto il dirigente della Banca d’Italia. Anche le raccomandazioni specifiche per l'Italia formulate dalla Ue nell'ambito del semestre europeo muovono da tale presupposto. "La definizione di efficaci sanzioni amministrative in caso di rifiuto dei fornitori privati di accettare pagamenti elettronici era inclusa tra i traguardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza relativi al primo semestre di quest'anno" ha spiegato Balassone. Le multe per gli esercenti sono entrate in vigore a luglio del 2022.

La posizione della Banca d’Italia è condivisa anche dal Cnel che ha messo l’accento sulla marcia indietro rispetto al governo Draghi. "Manca una impostazione orientata al contrasto all'evasione fiscale, che invece il Cnel ha ripetutamente auspicato e che aveva orientato l'azione dell'esecutivo degli ultimi anni; anzi, il ricorso ripetuto allo strumento del condono e l'estensione del tetto all'uso del contante sembrano andare in direzione opposta" ha detto il presidente del Cnel Tiziano Treu intervenendo a sua volta in Commissione. Dal leader della Cgil Maurizio Landini, al termine dell’incontro con il M5S di oggi è arriva la richiesta di cancellare “tutte le misure assurde sull'innalzamento del contante e sui pos”.

Sulla stessa lunghezza d’onda posizione le associazioni di consumatori. “Il Governo sul Pos non si rende nemmeno conto che sta facendo un grave danno ai commercianti. Non solo il pagamento con il Pos è molto più rapido di quello in contanti, ma si evitano ammanchi di cassa, non si ricevono banconote false, in caso di rapina si hanno meno contanti in cassa" ha sottolineato l'Unione Nazionale Consumatori.

Nonostante la pioggia di critiche e la premier Giorgia Meloni per adesso non cambia idea. Ieri, in un video di 22 minuti in “diretta differita” su Facebook, intitolato “Gli appunti di Giorgia” (il primo di un appuntamento fisso) ha sostenuto a spada tratta le sue scelte. “Più fai salire il tetto al contante meno favorisci l'evasione", ha detto Meloni nella diretta su Facebook. "Abbiamo aumentato il tetto al contante banalmente perché il tetto al contante sfavorisce la nostra economia. Siamo in un mercato europeo e il tetto al contante ha senso solo se ce l'hanno tutti. La Germania non ha un tetto al contante, non lo ha nemmeno l'Austria". "Sull'obbligo di pos – ha sottolineato Meloni - si sta valutando di non obbligare i commercianti ad accettare il pagamento per piccoli importi, ma quella di 60 euro è una soglia indicativa, può essere anche più bassa, su questo c'è una interlocuzione in corso con l'Ue".A dare man forte al premier il ministro delle Imprese Aldolfo Urso. Sul pos cambiare la soglia di utilizzo dimostra che c'è un governo e "una destra che ha fiducia nei propri cittadini, che non li considera degli evasori potenziali ma degli elementi produttivi del nostro sistema sociale" ha ribadito intervenendo a Omnibus su La7.

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