sabato 9 marzo 2024
-4,6% nel mese di febbraio e la richiesta al governo di intervenire con un bonus per incoraggiare pratiche sostenibili, a cui i consumatori prestano sempre più attenzione
Anche i saldi invernali non rilanciano il settore dell'abbigliamento

IMAGOECONOMICA

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I saldi invernali hanno registrato un calo del 4,6% a febbraio, in linea con il -4,5% di gennaio. Sono i dati di Federazione Moda Italia-Confcommercio, secondo cui questo trend ha portato alla chiusura con segno negativo per il 49% delle imprese associate, rispetto allo scorso anno, mentre il 51% ha registrato una crescita (26%) e una stabilità (25%) delle vendite.

"Neanche i saldi di febbraio, con le percentuali di sconto più elevate, sono riusciti a invertire il trend dei consumi nel settore moda che registrano una flessione di 216 milioni di euro sull'obiettivo stimato di 4,8 miliardi" ha commentato il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni che chiede al governo di intervenire sul settore con un bonus e ai consumatori di prestare attenzione agli acquisti e di valutare qualità e prezzo evitando il fast-fashion.

"Pur in una situazione complicata, non dobbiamo cercare alibi - prosegue il presidente - Siamo imprenditori e vogliamo lavorare, competere, continuare a garantire il mantenimento dei posti di lavoro e nuova occupazione, far crescere il prodotto interno lordo, rendere - con le nostre vetrine e le nostre luci - più attrattivi, belli e sicuri i nostri centri, le nostre vie e piazze. È fondamentale intervenire rapidamente e adottare strategie per rimanere competitivi sul mercato anche attraverso una formazione mirata".

La stretta relazione tra sostenibilità ambientale, economica e sociale può rappresentare una chiave di ripresa e sviluppo del settore, secondo il presidente di Federmoda, ma la scelta spetta a chi acquista. "Invitiamo i consumatori a prestare particolare attenzione, nelle scelte di acquisto, alla qualità, ai processi di produzione e alla responsabilità sociale delle aziende nella catena di approvvigionamento perché a un prodotto di qualità corrisponde un prezzo congruo che è determinato anche dalle ore di lavoro regolarmente pagate nel rispetto dei contratti di lavoro, delle norme sulla salute degli addetti e sulla salubrità dei luoghi di lavoro. E tutto questo ha un costo".

Federazione Moda Italia - ha ricordato Felloni - ha evidenziato al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, all'incontro del Tavolo della moda l'urgenza di un intervento del governo in risposta alle istanze del settore. "In particolare abbiamo richiesto l'introduzione di un 'bonus moda' per incoraggiare pratiche sostenibili non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico e sociale e contrastare, sulla stregua di quanto sta accadendo anche in Francia, gli effetti distorsivi di quel fast fashion che non solo popola ed attrae consumi veloci sul web, ma è anche sempre più presente nelle nostre città", ha concluso Felloni.

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