sabato 10 febbraio 2024
Per il presidente Marcello Cattani è «un autogol per l’Europa ». Mentre crescono fatturato e occupazione. Anna Maria Braca (Gruppo Cdmo): addetti aumentati dell'11%
Farmindustria incontra i giornalisti

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In Italia il comparto della produzione farmaceutica conto terzi (Cdmo) si conferma primo in Europa con un fatturato di 3,1 miliardi di euro nel 2021. Anna Maria Braca, presidente del Gruppo Cdmo di Farmindustria ha anche ricordato che l’occupazione continua a crescere: «Gli addetti sono aumentati dell’11% nel biennio 2022-2023, raggiungendo quota 15mila. Serve però una formazione adeguata e al passo con le tecnologie. Mancano infatti medici specializzati, biotecnologi, operatori di produzione e di qualità, data scientist , ingegneri gestionali e informatici. È necessaria la collaborazione con le Università. Un esempio virtuoso è rappresentato dall’Its Pharma Academy: ha formato 200 studenti e il 100% è stato inserito in azienda, in alcuni casi ancor prima del diploma. Abbiamo bisogno di tempestività per gli investimenti, l’innovazione e la ricerca».

La nota dolente riguarda il progetto di revisione della legislazione farmaceutica dell’Ue. Per Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, è «un autogol per l’Europa ». Alle aziende farmaceutiche non piace la proposta europea sulla riforma normativa del settore. In particolare «la riduzione dei tempi di protezione della proprietà intellettuale rappresenta un elemento penalizzante rispetto a Stati Uniti, Cina, Singapore, India, Arabia Saudita, Emirati arabi, ovvero i distretti che stanno attirando le innovazioni. È un autogol per i cittadini che avranno sempre meno farmaci innovativi e per l'Europa stessa perché non sarà più in grado di attrarre capitali». La proposta europea non piace alle aziende italiane anche perché «parte da un presupposto ideologico antiindustriale che ha già determinato nel Vecchio Continente la perdita, negli ultimi 20 anni, di circa un quarto degli investimenti in ricerca e sviluppo nel nostro settore rispetto agli Stati Uniti: l’Ema proprio oggi (ieri, ndr) ha approvato dieci farmaci, 5,5 sono di ricerca americana, 2,5 cinese».

Per Cattani «è arrivato il momento per l'Europa di decidere quale ruolo vuole ricoprire nella competizione globale. Serve una visione strategica che consideri la salute una priorità, che riconosca l'innovazione farmaceutica, che garantisca la sostenibilità delle produzioni e che permetta gli stessi tempi di accesso alle terapie per i cittadini di tutti i Paesi». Il presidente di Farmindustria, infine, riconosce che «il governo ha alzato la testa in Europa e sta facendo sistema per difendere la competitività e la proprietà intellettuale. Per questo riconosciamo un merito in particolare al ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, al ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto, al ministro della Salute Orazio Schillaci e al ministro del Mimit Adolfo Urso».

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