lunedì 20 gennaio 2025
Per le donne stipendio di 6mila euro inferiore ai colleghi, i giovani guadagnano il 36% in meno rispetto agli over50. Una ricerca di Mercer certifica: i meno pagati dopo polacchi e spagnoli
La ristorazione è uno dei settori con la retribuzione oraria più bassa (10,9 euro)

La ristorazione è uno dei settori con la retribuzione oraria più bassa (10,9 euro) - Fotogramma

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Non è una novità ma una dolorosa conferma: il mercato del lavoro italiano è un sistema diseguale dove essere giovani, precari o di sesso femminile rappresenta una forte penalizzazione a livello di retribuzione. A metterlo nero su bianco l’ultimo report dell’Istat diffuso oggi sulla struttura delle retribuzioni in Italia nel 2022. Anno in cui la retribuzione lorda annua di un dipendente a tempo pieno, è stata di 37mila euro, con le lavoratrici che guadagnano 6mila euro in meno dei colleghi (33.800 euro contro 40mila).

Il nostro non è un Paese per giovani: gli under 30 guadagnano il 36,4% in meno rispetto agli over 50 (con differenziale retributivo di genere 38,5% tra gli uomini, 33,3% tra le donne) e il 23,6% rientra nella categoria di lavoratori a basso reddito (con retribuzione oraria al di sotto dei nove euro). I lavoratori con contratto a tempo determinato percepiscono il 24,6% in meno di chi ha un contratto a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda le diseguaglianze di genere la differenza di stipendio impatta ovviamente anche sulla retribuzione media oraria (16,4 euro nel 2022) che vede le donne retribuite di circa un euro in meno rispetto ai colleghi uomini (rispettivamente 15,9 e 16,8 euro). Il differenziale retributivo di genere (il famoso gender pay gap), calcolato come differenza percentuale tra la retribuzione oraria media di uomini e donne rapportata alla retribuzione oraria degli uomini, nel 2022 è pari al 5,6%. E paradossalmente aumenta tra i laureati e tra i dirigenti toccando rispettivamente il 16,6% e il 30,8%.

Il settore privato con gli stipendi più elevati è l’industria (38.760 euro), quello che paga meno i lavoratori (solo 32mila) è l'edilizia. Un dato interessante riguarda le società a controllo pubblico che hanno una retribuzione lorda annua superiore pari a 39.600, più di 3mila euro in più rispetto a quelle private. Livelli retributivi medi particolarmente elevati caratterizzano il settore delle Attività finanziarie e assicurative (25,9 euro l’ora), mentre i più bassi si registrano in quello dei servizi di alloggio e di ristorazione (10,9 euro).

Tra i lavoratori dipendenti, il 10,7% che guadagna meno (i cosidetti low-wage earners, definizione che in Europa indica chi ha una paga oraria uguale o inferiore ai due terzi del valore mediano nazionale) viene retribuito al massimo con 8,8 euro l’ora, mentre il 10% che guadagna di più supera i 26,6 euro. L’incidenza dei dipendenti a bassa retribuzione è più alta tra le donne (12,2% contro 9,6% degli uomini), i giovani (fino a 29 anni, 23,6%) e i dipendenti con titolo di studio inferiore al diploma (18%).

La questione generazionale è al centro di uno studio realizzato da Mercer (società del gruppo Marsh McLennan, azienda leader nel settore dei servizi professionali che opera in 130 Paesi e ha un fatturato di 23 miliardi di euro) Total Remuneration Survey 2024 che ha analizzato i trend retributivi dello scorso anno per 2.700 ruoli in quasi 700 aziende operanti sul territorio italiano.

I neo-laureati italiani restano in fondo alla classifica europea quando si parla di stipendi. Nonostante un aumento del 5,4% rispetto al 2021 hanno le retribuzioni in entrata più basse dopo i colleghi di Polonia e Spagna: appena 30mila e 500 euro, cifre lontane anni luce dai livelli delle vicine Svizzera, Germania e Austria. Tra i settori più remunerativi al primo impiego figurano Life Science (33.000 euro nel 2024, l’8% in più rispetto alla media italiana) ed Energy (+5%), mentre i Servizi Finanziari sono quelli con gli stipendi più esigui (-8%) seguiti da manifatturiero e High tech (entrambi con uno scoto dell’1%). I neolaureati italiani si collocano sempre nella parte bassa della classifica degli stipendi, sopra solo ai colleghi spagnoli (28.500) e polacchi (appena 16.600). In cima alla classifica, Svizzera (86.700), Germania (53.300) e Austria (51.100).

La situazione migliora con il passare degli anni e della carriera. I professional (categoria con la quale nelle ricerca vengono indicati i laureati specializzati, con almeno 4 o 5 di esperienza, continuano a occupare le posizioni più basse nella classifica europea con uno stipendio medio di 77mila euro (il 24% per centro in meno della media europea che supera i 101mila euro), superiore solo a quello medio dei colleghi polacchi. Gli executive, vale a dire i dirigenti o manager, riescono a raggiungere compensi elevati (285mila euro medi) più in linea con la media del continente, distanziandosi solo del 10% e superando oltre a Polonia e Spagna anche la Francia

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