martedì 20 settembre 2022
Il Gruppo Banca Etica partecipa con i Fridays for Future allo sciopero globale per il clima del 23 settembre
"Be part of the solution": Banca Etica si unisce ai Fridays for Future
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"Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo". Sono le parole dell'antropologa statunitense Margaret Mead a ispirare lo sciopero globale per il clima indetto il 23 settembre dai Fridays for Future. Gli attivisti del movimento per la giustizia climatica scenderanno in piazza per chiedere azioni concrete per affrontare l'emergenza. Ad accompagnarli ci sarà anche il Gruppo Banca Etica che ha deciso di aderire alla chiamata per ribadire la propria visione di finanza etica sulla crisi climatica e impegnarsi in prima linea per il futuro del pianeta.

"Le persone prima del profitto, oggi chiudiamo per il clima", è scritto nel comunicato in cui si annuncia che gli uffici rimarranno chiusi al pubblico per consentire a lavoratori e lavoratrici di recarsi alle manifestazioni. Quello di Banca Etica è un esempio di cittadinanza attiva che non si traduce solamente in uno slogan, perché la società ha scelto di devolvere il costo della giornata di stipendio di coloro che sceglieranno di partecipare alla mobilitazione a Greenpeace e Fridays For Future, due delle principali realtà dedite alla salvaguardia dell'ambiente attraverso opere di divulgazione scientifica e azioni dimostrative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica. "Non potremmo fare diversamente - commenta la direttrice di Banca Etica, Anna Fasano - perché la finanza etica ha sempre messo al centro il bene comune, e l'emergenza energetica che stiamo attraversando non può costituire un alibi per continuare a rallentare gli investimenti fondamentali per una vera svolta verso fonti di energia pulite e rinnovabili". E nel confermare l'attenzione del Gruppo alla questione della transizione ecologica, la Fasano non dimentica di rilevare le responsabilità dei grandi capitali finanziari che, in nome di un'utilità economica a breve termine, hanno deliberatamente scelto di investire nell'industria dei combustibili fossili e di accettare, così, i costi di un cambiamento climatico le cui conseguenze sono diventate oramai insostenibili.

Come sostengono i giovani di Fridays for Future quando denunciano l'assenza di un programma politico attento alle questioni ambientali e chiedono a gran voce che la politica inizi ad occuparsene con serietà, l'Italia e l'Europa stanno continuando ad ignorare il problema. Secondo la Fasano a testimoniarlo è proprio la decisione presa la scorsa estate dalla Commissione Ue che ha deciso di includere gas e nucleare negli investimenti contemplati dalla cosiddetta "finanza sostenibile".

Per Banca Etica, però, i concetti di sostenibilità e sviluppo sono ben diversi e comprendono l'unione necessaria tra performance finanziarie positive e rispetto dell'ambiente e della società. A provare l'attitudine del Gruppo è il Report di Impatto, uno studio annuale che illustra i risultati degli investimenti azionari delle società presenti nei portafogli dei fondi di Etica Sgr.

Il 119% di esse si pone obbiettivi per il clima allineati agli accordi di Parigi, tra queste il 24% ha promesso di ridurre l'utilizzo di acqua e di aumentare l'efficienza idrica dei processi, mentre il 20% sta sviluppando iniziative dirette a tutelare la biodiversità.

Insomma, il Gruppo Banca Etica ha deciso di affrontare le sfide del presente, e sembra che i motori del cambiamento siano stati accesi.


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