I limiti di velocità? La differenza la fa la strada, non i cartelli

La fotografia della mobilità del The Urban Mobility Council riflette dati preoccupanti sugli incidenti e l'importanza della progettazione della viabilità
July 9, 2025
I limiti di velocità? La differenza la fa la strada, non i cartelli
L’automobile è sempre al centro della mobiltà, soprattutto nelle città, dove si svolgono il 70% degli spostamenti in Italia di cui il 52% su quattro ruote. The Urban Mobility Council, il Think Tank della mobilità, promosso dal Gruppo Unipol, resta l’occasione per presentare diversi studi sulla mobilità, realizzati grazie anche ai tantissimi dati raccolti dalle oltre 4 milioni di black box montate su altrettante auto. Novità dell’edizione svoltasi alla Triennale di Milano, è stato il primo rapporto “The Urban Mobility Council” realizzato con Isfort – Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti - e illustrato dal direttore Carlo Carminucci. L’obiettivo è quello di offrire al dibattito pubblico uno strumento conoscitivo che descriva in modo esauriente le dinamiche e le innovazioni della mobilità dei cittadini, in particolare negli ambiti urbani.
Nel mare di numeri del rapporto colpisce il fatto che nonostante l’adozione di tante nuove tecnologie, si è registrata una riduzione della curva di diminuzione degli incidenti. I dati sulla sicurezza sono preoccupanti: più di 3mila vittime e oltre 224.000 feriti nel 2023 sulle strade italiane, con il maggior numero di incidenti concentrati in ambito urbano (73,3%).
Molto interessante anche il lavoro del Senseable City Lab del MIT guidato da Carlo Ratti, membro del Comitato di Indirizzo di The Urban Mobility Council. Utilizzando l’Intelligenza Artificiale per analizzare milioni di immagini e dati di mobilità veicolare raccolti a Milano da dispositivi Unipol Tech, ha studiato la relazione, a parità di limite di velocità, fra il disegno della sede stradale e la velocità media osservata nella strada stessa.
“Il disegno delle strade determina in modo decisivo la velocità con cui si guida, più dei cartelli: nelle città che hanno introdotto il limite dei 30 km/h si vedono incrementi risibili dei tempi di percorrenza. Il nostro studio conferma che cambiare il numero su un cartello non basta, invece se vogliamo strade più sicure, dobbiamo progettarle in modo che inducano intuitivamente i conducenti a rallentare. Un concetto noto da tempo, ma solo oggi, grazie all’Intelligenza Artificiale, possiamo affrontarlo con strumenti quantitativi, partendo dalla fase di progettazione», è il commento di Carlo Ratti.

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