Nasce l'Osservatorio sulle micro, piccole e medie imprese

È stato costituito da FederTerziario - che attualmente associa oltre 90mila aziende - e dall'Universitas Mercatorum, l'Ateneo telematico delle Camere di Commercio
February 5, 2025
Nasce l'Osservatorio sulle micro, piccole e medie imprese
Archivio | Giovanni Cannata, rettore della Universitas Mercatorum
Nasce l'Osservatorio sulle dinamiche sociali, economiche e giuridiche riguardanti prevalentemente il mercato del lavoro e le micro e pmi, costituito da FederTerziario - che attualmente associa oltre 90mila aziende - e dall'Universitas Mercatorum, l'Ateneo telematico delle Camere di Commercio. Un nuovo attore per contribuire all'analisi dei fenomeni relativi alle micro, piccole e medie imprese che costituiscono circa il 99% della struttura imprenditoriale nazionale. «È un progetto articolato - spiega Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario - finalizzato a individuare e analizzare le tendenze e le sfide del mercato del lavoro in relazione ai cambiamenti dei modelli di gestione e di organizzazione delle micro, piccole e medie imprese alla luce delle frenetiche innovazioni tecnologiche. Lavoreremo anche per raccogliere esempi di buone pratiche ed elaborare relazioni o studi su argomenti di attualità».

L'azione dell'Osservatorio sarà supportata da ricerche condotte sul campo, col contributo di partnership istituzionali e scientifiche, seguendo un modello aperto e modulare. Si opererà, pertanto, per partecipare al dibattito nazionale col coinvolgimento di istituzioni, realtà socioprofessionali, società civile e mondo accademico tramite la programmazione e l'organizzazione di eventi pubblici. A specificare il coinvolgimento di Universitas Mercatorum è il rettore Giovanni Cannata: «L’iniziativa si inquadra nell’ambito delle attività di terza missione dell’Ateneo e si può considerare come una naturale evoluzione di una partnership che conta diversi anni di collaborazioni sfociate in partecipazioni reciproche in progetti competitivi di ateneo, finanziamenti di borse di dottorato e ora nella creazione di questo osservatorio Lamp».

In quest'ottica l'Osservatorio si colloca come riferimento per diversi soggetti, considerando che «le esigenze delle piccole e medie imprese del settore - aggiunge Cannata - coincidono, quasi sempre, con quelle dei loro lavoratori con i quali lavorano fianco a fianco. Lamp vuol rappresentare un faro che si accende e focalizza l’attenzione di studiosi, ricercatori, esperti, corpi intermedi ed operatori sulle dinamiche dell’economia nazionale studiate ed analizzate sia dal lato delle pmi che dei lavoratori, al fine di realizzare studi scientifici e sviluppare momenti di diffusione e confronto con la società civile». Una riflessione su un lavoro con vista su un futuro sempre più complesso: «Sempre più significative sfide attendono questi interconnessi attori sociali ed economici, come per esempio quelle dettate dalle nuove tecnologie, si pensi all’euforia che caratterizza le prime applicazioni dell’intelligenza artificiale, della sostenibilità, dell’applicazione dell’Esg e dell’economia circolare: bisogna chiedersi per esempio quale impatto avrà l’applicazione della Direttiva sulla Due Diligence per le grandi imprese e su quelle della loro rete di subfornitura, composta prevalentemente da imprese minori».

Una questione di grande rilevanza che l'Osservatorio si troverà ad affrontare, nell'ambito più ampio, appunto, delle sfide imposte dalle nuove tecnologie nel mondo del lavoro e dalla globalizzazione dei mercati. «Considerando anche il ruolo di FederTerziario nella rappresentanza delle micro, piccole e medie imprese - sottolinea Patrizi - l'Osservatorio rientra nella strategia di promuovere il dialogo nazionale ed europeo sui temi che riguardano da vicino i nostri associati. Nello specifico, risulta fondamentale anche per studiare le più recenti dinamiche del mercato del lavoro, così come i modelli di impresa che stanno attraversando una profonda trasformazione a livello di strutture, meccanismi e relazioni".

Rispondere alla competizione globale anche con l'ausilio degli strumenti della ricerca sarà un valore aggiunto che l'Osservatorio potrà offrire alle imprese, a partire da cross-innovation e cross-fertilization, grazie a forme studiate di formazione in tutte le sue più moderne forme (digitale, learning by doing eccetera) e di ricerca/azione, finalizzate a incentivare le collaborazioni tra tessuto imprenditoriale, realtà accademiche, territori e società civile, passando inoltre per lo sviluppo della scienza aperta e per la produzione e disseminazione di ricerche e col coinvolgimento proattivo dei cittadini e delle istituzioni nella ricerca. Determinante, inoltre, lo sviluppo della sostenibilità ambientale, della inclusione e del contrasto alle diseguaglianze.
Il "Laboratorio delle imprenditorialità"
L'iniziativa si chiama Laboratorio delle imprenditorialità ed è promossa da Ali Abruzzo - Autonomie Locali, in collaborazione con Universitas Mercatorum e 012factory, incubatore certificato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, e B Corp. Le candidature sono aperte fino al 15 febbraio 2025. Possono rispondere persone residenti all'interno di un comune al di sotto dei 5mila abitanti, senza vincoli di età o cittadinanza, che abbiano avviato o abbiano intenzione di avviare iniziative sociali o imprenditoriali nel proprio comune. Il progetto prevede attività formative della durata di tre mesi, in modalità telematica per favorire la partecipazione. Per i progetti più meritevoli ci sarà inoltre una fase di incubazione e sostegno per la realizzazione della propria impresa. La partecipazione è gratuita. Si vuole supportare così la nascita di imprese innovative con impatti sociali e ambientali che abbiano ricadute positive che vadano oltre la vita dell'impresa stessa. Si vogliono poi stimolare percorsi di crescita dei territori, in particolare quelli marginali, in grado valorizzare la spinta di innovazione sociale proveniente dal basso.

Per Alessandro Paglia, direttore della sezione regionale di Ali, «è importante che un'associazione come la nostra dia contributi tangibili allo sviluppo e alla coesione sociale. I piccoli comuni, fulcro identitario del nostro Abruzzo, necessitano di iniziative imprenditoriali e sociali in grado di mettere a frutto le potenzialità dei diversi territori. Lo spopolamento delle aree marginali e dei piccoli comuni è una delle grandi questioni della nostra regione, le risposte passano da opportunità economiche che consentano alle persone di vivere i paesi e da servizi alle persone. Proviamo con questa iniziativa a dare una mano per creare nuova occupazione, innovazione sociale e coesione comunitaria».

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