Corte d'appello boccia i dazi di Trump: «Illegali, non ne aveva il potere»

Scorretto il ricorso alla legge d'emergenza per imporre le tariffe doganali, che però resteranno fino al 14 ottobre. Il presidente ricorre alla Corte Suprema. Stop anche alle "espulsioni sprint&q
August 29, 2025
Corte d'appello boccia i dazi di Trump: «Illegali, non ne aveva il potere»
Reuters | Donald Trump
"I dazi di Trump sono in gran parte illegali". E' netta la sentenza di una corte d'appello federale americana nel bocciare le tariffe doganali imposte dal presidente americano. Il tycoon reagisce attaccando una sentenza "scorretta" scritta da giudici "di parte". E anticipa il ricorso alla Corte Suprema contando cosi' di cancellare una decisione che rischia di "distruggere letteralmente gli Stati Uniti d'America".
Se non sarà ribaltato dalla massima giurisdizione americana, il verdetto della Corte di appello potrebbe mettere in discussione gli accordi stipulati da Trump con l'Unione europea e con gli altri partner commerciali. I dazi, in ogni caso - come stabilito dai giudici - resteranno fino al 14 ottobre in modo da dare alla Casa Bianca il tempo di ricorrere al più alto tribunale Usa. Nella sentenza - passata con 7 voti a favore e 4 contrari - si rileva che "la legge conferisce al presidente un'autorità' significativa per intraprendere una serie di azioni in risposta a un'emergenza nazionale dichiarata, ma nessuna di queste azioni include esplicitamente il potere di imporre tariffe, dazi o simili". Per i giudici, in sintesi, è "incostituzionale" la decisione di Trump di utilizzare i poteri di emergenza per giustificare i dazi.
La Corte di appello (confermando la sentenza di un tribunale di grado inferiore) contesta quindi la linea del presidente americano che, per imporre i dazi, si affida all'International emergency economic powers act (Ieepa). Ovvero a una legge promulgata nel 1977, che autorizza il Presidente a dichiarare un'emergenza nazionale in risposta a minacce insolite e straordinarie alla sicurezza nazionale, alla politica estera o all'economia degli Stati Uniti. "Sembra improbabile che il Congresso, emanando l'Ieepa - scrivono i giudici - intendesse concedere al presidente un'autorità illimitata per imporre dazi".
Il Presidente americano ribatte a stretto giro e accende la battaglia giudiziaria: "Una corte d'appello di parte - scrive su Truth - ha erroneamente affermato che i nostri dazi dovrebbero essere rimossi, ma sa che alla fine gli Stati Uniti d'America vinceranno. Se questi dazi venissero mai eliminati, sarebbe un disastro totale per il Paese. Ci renderebbe finanziariamente deboli e dobbiamo essere forti. Gli Stati Uniti - prosegue Trump - non tollereranno piu' enormi deficit commerciali e dazi doganali e barriere commerciali non tariffarie ingiuste imposte da altri Paesi, amici o nemici, che minano i nostri produttori, agricoltori e tutti gli altri. Se lasciata in vigore, questa decisione distruggerebbe letteralmente gli Stati Uniti d'America. Per molti anni i nostri politici indifferenti e imprudenti hanno permesso che i dazi venissero usati contro di noi. Ora, con l'aiuto della Corte Suprema degli Stati Uniti - conclude - li useremo a beneficio della nostra nazione e renderemo l'America di nuovo ricca, forte e potente".
In un documento supplementare depositato poche ore prima della pubblicazione della sentenza, i funzionari dell'amministrazione Trump hanno sostenuto che bloccare i dazi globali dichiarandoli illegali avrebbe danneggiato la politica estera e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. "Una tale sentenza minaccerebbe i piu' ampi interessi strategici degli Stati Uniti in patria e all'estero, portando probabilmente a ritorsioni e alla risoluzione degli accordi concordati da parte dei partner commerciali esteri", ha scritto il segretario al Commercio, Howard Lutnick. Nel frattempo, il segretario al Tesoro Scott Bessent ha avvertito che sospendere le tariffe doganali "comporterebbe un pericoloso imbarazzo diplomatico".

Bocciato anche sui richiedenti asilo
Un'altra tegola giudiziarti sta cadendo però sulla testa del tycoon. Un altro giudice federale ha bloccato i tentativi dell'Amministrazione Trump di estendere una procedura di espulsione accelerata per gli immigrati irregolari, stabilendo che l'applicazione estesa della norma crea "un rischio significativo" che le persone che potrebbero avere diritto a rimanere negli Stati Uniti, vengano invece espulse dal Paese.
Il giudice distrettuale statunitense, Jia Cobb, ha accolto la richiesta di un gruppo di immigrati di sospendere la procedura nota come "rimozione accelerata" che era stata precedentemente utilizzata per espellere rapidamente i migranti trattenuti al confine con il Messico, se erano entrati negli Stati Uniti nelle due settimane precedenti. Tuttavia, da gennaio scorso, l'Amministrazione di Trump aveva esteso l'applicazione del procedimento a tutto il Paese, per dare una stretta all'immigrazione irregolare attraverso le deportazioni veloci.
Il giudice Cobb ha bloccato questo uso esteso della procedura, affermando che potrebbe portare all'espulsione "erronea" di persone senza un giusto processo. "A differenza di alcuni casi che tradizionalmente sono soggetti a espulsione accelerata, come le trattenute al confine o nelle sue vicinanze subito dopo l'attraversamento, altre persone che il governo sta ora sottoponendo a espulsione accelerata sono entrate nel nostro Paese da tempo", ha scritto Cobb in un parere di 48 pagine. La giudice ha citato anche la Costituzione, che garantisce che "nessuna persona potrà essere allontanata dagli Stati Uniti senza avere avuto la possibilità, in un momento opportuno, di essere ascoltata". In questi mesi, sono state centinaia le deportazioni operate negli Stati Uniti dagli agenti dell'Ice, Immigration and Customs Enforcement, alcune poi risultate frutto di ''errori amministrativi''.

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